IL PRINCIPE ERA UN NONNO DA ROMANZO
Non è da tutti avere un nonno da romanzo. Di sicuro è toccato a Ottavia Casagrande, nipote di Raimondo Lanza di Trabia, figura mitica di aristocratico siciliano, dandy e playboy, eccentrico, ribelle, spregiudicato, affascinante, morto a nemmeno quarant’anni precipitando da una finestra dell’hotel Eden di Roma. Tanto affascinante che l’amico Domenico Modugno — così si dice — compose per lui Vecchio frack, forse la più melanconica tra le sue canzoni. Affascinante, però, soprattutto per la nipote, che mai ha potuto conoscerlo essendosene il nonno andato qualche mese prima che venisse al mondo sua madre (dall’attrice Olga Villi, moglie di Raimondo), e che a lui si è ispirata per scrivere il suo primo romanzo, Quando si spense la notte (Feltrinelli, pp. 243, 16).
E ancora una volta ci si può rendere conto di come, misteriosamente, ogni libro sia figlio di un altro libro, genealogia letteraria che in questo caso risulta molto reale. La mamma dell’autrice, Raimonda Lanza, aveva pubblicato 4 anni fa con la stessa figlia una biografia del mai conosciuto padre (Mi toccherà ballare, Feltrinelli). La lettura, arrivata fino in Inghilterra con il passaparola, ha risvegliato in una signora inglese il ricordo dei racconti di sua madre, spia inglese di stanza a Roma, che facevano riferimento alla lunga avventura — non soltanto amorosa — vissuta con un principe siciliano, amico di Galeazzo Ciano e spia a sua volta, sia pure su fronti opposti, molto somigliante a Raimondo. Ottavia Casagrande è andata ad ascoltarla, poi ha perlustrato archivi cercando e trovando sorprendenti «pezze d’appoggio» sull’attività di intelligence del nonno, e infine ha scritto il romanzo di Raimondo.
Nove mesi della sua vita racconta la nipote, tra il 1939 e il 1940, movimentati quasi come un film di James Bond, con agguati, travestimenti, estenuanti marce a piedi e fughe tra Italia, Francia e Inghilterra che si concluderanno con un incontro con il primo ministro inglese, Winston Churchill, cui premeva un’unica informazione: l’italia entrerà in guerra? Quanto di verità, quanto di invenzione? Difficile dirlo. Non raramente, tuttavia, un romanzo può restituire maggiore verità di un saggio o di una biografia. E comunque ci sono le famose pezze d’appoggio, documenti dell’epoca che l’autrice ha (non senza fatica) davvero trovato, secondo le quali non è arbitrario pensare che il principe siciliano mai dimenticato dalla spia inglese fosse davvero il nonno Raimondo.