Putin chiude il Mondiale perfetto Tre milioni di tifosi-turisti e «solo» 12,8 miliardi di euro spesi
Un Vladimir Putin in perfetta forma chiude oggi con legittimo orgoglio quelli che in molti hanno definito i migliori campionati del mondo degli ultimi decenni. Tutto ha funzionato alla perfezione, non ci sono stati incidenti e la Russia ne è uscita con una spesa decisamente accettabile, 12,8 miliardi di euro. Una cifra non paragonabile a quella scialacquata per le disastrose Olimpiadi invernali di Sochi (dal punto di vista dell’immagine, con il doping di Stato) che hanno dilapidato in mille rivoli incontrollabili qualcosa come 42,7 miliardi.
Il presidente russo ieri è ricomparso per diversi incontri ufficiali senza alcun segno di quel gonfiore sulla guancia sinistra che si era visto in alcune foto di mercoledì scorso. Sorridente, compiaciuto, ottimista.
Oggi sarà in tribuna d’onore con capi di Stato (10) e di governo (4). Lo affiancheranno, naturalmente, Emmanuel Macron e Kolinda Grabar-kitarovi a tifare per Francia e Croazia. Non lontano siederanno, creando un qualche imbarazzo, i presidenti di Ossezia del Sud e Abkhazia, le due repubbliche che hanno proclamato unilateralmente l’indipendenza dopo la guerra con la Georgia del 2008 e che sono riconosciute solo da Mosca e da alcuni suoi «clienti».
Poi, più lontano, altri personaggi arrivati da tutto il mondo, tra i quali il nostro vicepremier Matteo Salvini. In base al programma reso noto dalle autorità russe, Salvini avrà poi lunedì un incontro con il ministro dell’interno russo e si recherà al Consiglio di sicurezza. Non è invece previsto un colloquio con Putin.
I responsabili dell’organizzazione hanno fornito ieri le cifre «da record» di questo torneo, soprattutto pensando