GENERARE SALUTE È ECONOMICO
Secondo quanto riportato di recente dal New York Times gli Stati Uniti si sarebbero opposti a una risoluzione a favore dell’allattamento al seno durante una riunione delle Nazioni Unite tenutasi in primavera a Ginevra in merito alla salute mondiale. Secondo il quotidiano gli Usa avrebbero voluto far approvare un testo meno tranchant. La risoluzione poi è passata e i rappresentanti statunitensi hanno precisato che «Come originariamente redatta poneva inutili ostacoli alle madri che cercavano di fornire nutrimento ai propri figli, perché non tutte le donne sono in grado di allattare al seno. Queste donne dovrebbero avere scelta e accesso alle alternative, per la salute dei loro bambini». Non c’è industria che produca latti artificiali che non sia d’accordo sul fatto che «breast is best» (il seno è meglio). E che nonostante questa consapevolezza non cerchi di fornire le migliori alternative possibili per le madri che non possono allattare. Non è interesse di nessuno frapporre ostacoli alla loro disponibilità. Se però, ammesso e non concesso, l’opposizione alla risoluzione Onu fosse stata dettata da ragioni meramente commerciali, sarebbe il caso di ricordare ai decisori politici che favorire le migliori condizioni di nutrimento nel primo anno di vita, non ha solo un valore sanitario. Quello che mangiamo, l’aria che respiriamo, l’ambiente in cui viviamo, gli stimoli che riceviamo, condizionano l’espressione dei nostri geni, incidendo sul nostro progetto di vita e quindi, indirettamente , su quello collettivo. E questo vale soprattutto per le prime fasi del nostro sviluppo. I bambini che ricevono la migliore nutrizione sono più sani fisicamente e dotati di maggiori capacità intellettive una volta adolescenti e da adulti hanno in genere un reddito più alto. Lo svantaggio nel primissimo periodo di formazione, a partire dal concepimento, non riguarda solo il «qui e ora», ma si riverbera sul «da ora in avanti» dell’individuo e della società cui appartiene.
Da non molto tempo, poi, si sa pure che molte variabili materiali (come per esempio la dieta) e psicosociali sono in grado di produrre alterazioni di carattere genetico tramandabili ai discendenti, sia per via materna sia paterna: dunque ricadono su diverse generazioni successive.
Mercificare la salute, in generale, significa quindi essere miopi anche dal punto di vista economico e non soltanto discutibili dal punto di vista morale.