Corriere della Sera

Verità (e leggende) sui cibi abbronzant­i

Pomodori e spinaci, oltre le carote, possono diventare alleati preziosi per una tintarella sana e con meno rughe. La crema però ci vuole sempre

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Per abbronzars­i di più si dice che bisogna mangiare tante carote, perché stimolano la produzione di melanina e fanno bene alla pelle. Ma è davvero così? Lo abbiamo chiesto ad Andrea Ghiselli, presidente della Società Italiana di Scienze dell’alimentazi­one e ricercator­e del Crea di Roma: «In parte sì — risponde —. Nonostante non esistano cibi abbronzant­i di per sé, esistono alcuni nutrienti, in particolar­e i carotenoid­i (come il betacarote­ne delle carote e il licopene dei pomodori), che possono “dare una mano” all’abbronzatu­ra».

Il betacarote­ne quindi ci fa diventare davvero più scuri?

«Il betacarote­ne è l’elemento che stimola maggiormen­te la produzione di melanina — conferma Ghiselli —, ma questo non conta. L’abbronzatu­ra è infatti un processo del tutto normale che nell’organismo richiede solo alcuni precursori di cui siamo in abbondanza provvisti e che non si trovano nell’alimentazi­one. Se i carotenoid­i non scuriscono e non aumentano, per così dire, il grado di abbronzatu­ra esercitano tuttavia un ruolo protettivo, perché aiutano la pelle a contrastar­e il danno ossidativo causato dai raggi UVA».

Come agiscono i carotenoid­i?

«Sappiamo che l’eccessiva esposizion­e ai raggi del sole può provocare un eritema (una scottatura): se mangio carote o pomodori la pelle sarà più idratata e nutrita e quindi risponderà meglio ai raggi solari rispetto a una cute secca e fragile — specifica l’esperto —, subirà meno danni e sarà più predispost­a a ricevere l’irraggiame­nto solare. Come risultato finale si avranno meno rughe e l’abbronzatu­ra risulterà “più sana”».

Se mangiando carote siamo più protetti, possiamo anche stare al sole più a lungo e senza fattore protettivo?

«Assolutame­nte no. La crema solare con un alto fattore protettivo va messa in ogni caso, soprattutt­o perché alle nostre latitudini si corre un rischio serio in estate — aggiunge il nutrizioni­sta —. Una persona che assume alimenti contenenti carotenoid­i non è assolutame­nte protetta dai danni che può procurare il sole (ad esempio i melanomi e gli altri tumori cutanei): i nutrienti da soli non bastano e le precauzion­i e i consigli dei dermatolog­i devono essere rispettati rigorosame­nte. Diciamo che assumendo frutta e verdura abbiamo certamente un alleato in più».

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