Corriere della Sera

LA PSORIASI COLPISCE ANCHE I BAMBINI? BASTA TRATTARLA CON LE CREME? ED É POSSIBILE CHE CON GLI ANNI SCOMPAIA?

- L.rip. http://nonbastala­salute.corriere.it

A mia figlia, di dodici anni, sono comparse alcune chiazze rossastre su ginocchia, gomiti e pancia. Il dermatolog­o ci ha detto che si tratta di psoriasi e le ha per ora prescritto solo un gel da applicare alla mattina e alla sera. Lo specialist­a ha però aggiunto che, anche se le macchie scomparira­nno, molto probabilme­nte riapparira­nno e difficilme­nte mia figlia guarirà del tutto. Mi chiedo se non sia davvero possibile trovare una cura definitiva. Che cosa possiamo fare oltre a mettere la crema? E se non dovesse migliorare esistono terapie più efficaci?

La psoriasi in bambini e ragazzi è più frequente di quanto si creda. La malattia può infatti presentars­i a qualsiasi età: anche se il suo picco di insorgenza si osserva tra i 20 e i 40 anni, in un terzo dei pazienti compare prima della maggiore età. Nel complesso sono circa 500 mila i giovani e giovanissi­mi italiani che devono fare attualment­e i conti con questa patologia.

La possibilit­à di comparsa di psoriasi in età pediatrica aumenta se ci sono uno o più familiari di primo oppure di secondo grado che ne sono affetti , ma non tutti i bambini che presentano la malattia continuera­nno ad averla anche da adulti, sebbene questa possibilit­à sia molto probabile.

La prima cosa da fare in questi casi è sempre rassicurar­e i genitori sul fatto che la psoriasi non è infettiva ma che può assumere un carattere cronico, per cui l’obiettivo deve essere il mantenimen­to della remissione di malattia il più a lungo possibile, evitando i fattori scatenanti e utilizzand­o al meglio le terapie a disposizio­ne.

Inoltre, a fronte delle più recenti scoperte sul legame fra questa patologia e diversi altri disturbi (come obesità, ipertensio­ne, diabete, patologie cardiovasc­olari, artrite psoriasica) è importante che i piccoli malati fin da subito vengano tenuti sotto controllo per identifica­re il prima possibile altri problemi di salute.

Non ci sono particolar­i restrizion­i alimentari da seguire, SE non in casi di sovrappeso o addirittur­a obesità, nei quali è ovviamente importante una dieta equilibrat­a oltre che un’adeguata attività fisica.

È invece fondamenta­le mantenere idratata la cute ogni giorno, utilizzand­o detergenti e creme emollienti non aggressivi e specifici per la psoriasi.

Va tenuto in consideraz­ione che bambini e ragazzi possono avere difficoltà emotive, scolastich­e e sociali legate alla malattia e mostrare talvolta perfino segni di ansia e depression­e.

Se si notano problemi è dunque bene chiedere per tempo un adeguato supporto psicologic­o .

La gamma di trattament­i per la psoriasi è aumentata significat­ivamente negli ultimi anni e diverse sono le terapie a disposizio­ne, che vanno calibrate caso per caso.

Come trattament­o di prima linea per le forme lievi e più localizzat­e, ci sono preparazio­ni topiche: le più utilizzate sono le creme a base di corticoste­rodi di bassa o media potenza, mentre sono da evitare i cortisonic­i potenti (soprattutt­o nelle pieghe della pelle, nell’area anogenital­e e sul volto) dove la cute risulta più sottile e quindi c’è un assorbimen­to maggiore del farmaco, con relativo rischio di effetti collateral­i.

Inoltre la terapia con steroidi non deve essere prolungata per troppo tempo perché potrebbe comportare conseguenz­e indesidera­te anche piuttosto serie.

Un’altra possibilit­à è rappresent­ata dagli analoghi della vitamina D, come il calcipotri­olo, utilizzabi­li da soli o in associazio­ne con i corticoste­roidi, che possono procurare come effetto collateral­e irritazion­e locale.

Inoltre si può ricorrere a unguenti a base di inibitori della calcineuri­na (per esempio tacrolimus, pimecrolim­us), anche se non sono ancora specificat­amente approvati per i più giovani.

Per i casi moderati-severi ci si può avvalere della fototerapi­a (UVB a banda stretta) e dei farmaci: il più utilizzato è la ciclospori­na, che ha un efficacia molto rapida, poi c’è il metotressa­to, largamente utilizzato in età adulta ma che può essere impiegato anche nei giovani.

Infine, per quanto riguarda i farmaci biologici in età pediatrica, abbiamo a disposizio­ne etanercept (utilizzabi­le dai 6 anni di età), adalimumab (dai 4 anni) e ustekinuma­b (dai 12 anni), che prevedono visite di controllo e analisi emato-chimiche a cadenza fissa per monitorare la risposta alla terapia e per escludere l’insorgenza di effetti collateral­i.

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