Dal motocross alla sfida del cancro La lezione di Davide «Ti devi rialzare»
Il libro di un 18enne: è per i ragazzi come me
«Cadi? Mangi la polvere? Non importa. Devi rialzarti. Questo insegna il motocross». Davide aveva imparato la lezione a sei anni, incantato sulla pista dove aveva visto per la prima volta da vicino sfrecciare quelle motociclette. Non sapeva però che quel monito gli sarebbe servito per una curva molto più impegnativa che lo attendeva da lì a pochi anni: quando, facendo accertamenti per un banale dolore al ginocchio, aveva sentito i medici pronunciare una parola nuova e terribile: osteosarcoma.
Davide, oggi ha 18 anni, non si è arreso e ha aggiunto al motocross un’altra passione: quella per la scrittura: «Anche perché spero con questo libro di aiutare altri ragazzi nella mia condizione». Dal settimo cielo al settimo piano è così la storia di Leo 299, alias Davide: il libro, curato da Edoardo Rosati, Paola Gaggiotti e Andrea Ferrari, è il primo collegato all’inserto Buone Notizie del Corriere della Sera, nato proprio per ● «Dal settimo cielo al settimo piano», firmato Leo 299 e curato da Edoardo Rosati, Paola Gaggiotti e Andrea Ferrari, è il primo libro pubblicato da Buone Notizie, l’inserto del Corriere ( 6,90 più il prezzo del quotidiano) valorizzare le storie di energie positive, le buone pratiche capaci di dare soluzioni a problemi, gli esempi di impresa solidale. Anche quella di Davide a suo modo è un’impresa perché ci vuole una bella forza a fare entrare il termine osteosarcoma nel vocabolario di un adolescente, dove dovrebbero starci giusto le parole sogni, studi, speranze, amici, divertimento, vita.
In questo racconto, dove traspare il sostegno insostituibile di una famiglia solida e coraggiosa, Leo spiega come ha dovuto velocemente imparare che la vita è fatta di prove anche durissime. Nulla rispetto alla fatica fatta, ancora bambino, per convincere mamma e papà che quello della moto non era solo un capriccio. Trovato un allenatore capace di insegnare anzitutto la prudenza e la padronanza delle due ruote, Leo aveva cominciato la sua strada su un piccolo quad di seconda mano: nel giro di qualche anno avrebbe mostrato la stoffa del campione. Fino alla diagnosi: «In quella stanza, con i dottori e i miei genitori ridotti a brandelli, io c’ero ma non c’ero». Leo 299 riflette: «Chiunque può e deve trovar l’energia per opporsi a una simile legnata. Io l’ho sentito scorrere chiaramente nel mio corpo, questo fiume di energia».
Per le cure e il primo intervento Davide arriva all’istituto dei Tumori di Milano: quando si apre l’ascensore al settimo piano, si spalanca il mondo di un reparto dedicato agli adolescenti. «I ragazzi fra i 15 e i 21 anni che affrontano il cancro vivono quella terra di mezzo ospedaliera che li fa sentire fuori posto sia in pediatria che nelle corsie degli adulti»: Andrea Ferrari, l’oncologo che ha in cura Davide, coordina con passione il Progetto Passione Davide, 18 anni, curato per un osteosarcoma Giovani, sostenuto dalla associazione Bianca Garavaglia onlus. «Cerchiamo — spiega — di pensare anche alla qualità della vita di questi ragazzi: hanno nel loro quotidiano una malattia, che però non deve impedire di avere un futuro normale, superando paure e fragilità».
Da questo progetto sono nate diverse esperienze, come la canzone Palle di Natale che ha avuto 10 milioni di visualizzazioni sul web e il libro a fumetti Loop. Quando poi Davide ha confessato il desiderio di scrivere un suo libro («Ho cominciato a pensarci durante i ricoveri fra un intervento e l’altro», confessa), l’ospedale e il reparto l’hanno aiutato a realizzarlo. Una medicina anche questa. «Non lo faccio per me — insiste lui — ma per i miei coetanei che qualche volta si dimenticano di quanto sia bella la vita». Anche se non sempre è un rettilineo.
L’idea della scrittura L’intervento all’istituto dei tumori di Milano, l’idea di scrivere, l’aiuto di ospedale e reparto