Corriere della Sera

Il carabinier­e di Consip assessore con FI Renzi: «A pensar male ci si indovina...»

Scafarto nominato a Castellamm­are di Stabia: io tecnico, la polemica politica mi amareggia

- Di Gimmo Cuomo

Gianpaolo Scafarto, il maggiore dei carabinier­i fra i protagonis­ti nell’indagine Consip che ha coinvolto Tiziano Renzi, padre dell’ex premier Matteo, e a sua volta sotto inchiesta perché sospettato di aver alterato alcuni elementi raccolti per aggravare la posizione di Renzi senior, è da ieri il nuovo assessore alla Sicurezza e Legalità del Comune di Castellamm­are di Stabia. Ha accettato la proposta del neo sindaco Gaetano Cimmino, con un passato nel Pd, da anni bandiera locale di Forza Italia e capo della coalizione di centrodest­ra. E proprio questa circostanz­a ha suscitato le reazioni polemiche dell’ex segretario democratic­o. Il militare dell’arma nello scorso marzo è stato reintegrat­o in servizio dopo la sospension­e conseguent­e il coinvolgim­ento nell’inchiesta. E ora è in forza alla legione dei carabinier­i di Napoli, con un incarico afferente alla logistica. Resta dunque lontano dal campo. E, chi lo conosce assicura che non vede l’ora di riprendere un ruolo operativo. Il nuovo impegno amministra­tivo, che comprende anche il controllo della polizia municipale, potrebbe offrirgli l’occasione per rientrare in gioco. Del resto, lo stesso Scafarto non ha mai fatto mistero dell’intenzione di darsi da fare per la sua città. Pare anzi che abbia offerto la propria disponibil­ità anche ad altri candidati sindaci che nelle ultime comunali hanno provato a sbarrare a Cimmino la via del municipio.

«Non è vero — precisa però il diretto interessat­o — Ho solo detto di voler mettere al servizio della mia città l’esperienza maturata in questi anni». Tecnico o politico? «Sono un tecnico. Non mi trasformer­ò mai in un politico. Ho accettato con entusiasmo di entrare in giunta perché si tratta di un incarico operativo. La politica resta fuori dal mio orizzonte». Questo, almeno, il suo convincime­nto attuale. «Se un giorno dovessi cambiare idea mi si farà notare che il 21 luglio 2018 ho affermato il contrario. Nella vita si può anche cambiare opinione, poi però bisogna spiegare, ed essere sempre in buona fede». Non sa ancora se l’impegno all’interno della giunta lo occuperà a tempo pieno o se, invece, opterà per il part time. «Il sindaco mi ha lasciato la massima libertà, deciderò nei prossimi giorni».

Ed ecco le dolenti note. L’inchiesta pende ancora sulla testa dell’ufficiale-assessore. E un’eventuale condanna procurereb­be non poco imbarazzo. «Che dire? So di essere innocente. Spero che venga riconosciu­to presto. Nel frattem- po ho fatto una valutazion­e serena». Già negli scorsi giorni, quando iniziavano a prendere corpo le voci della possibile nomina di Scafarto nell’esecutivo di centrodest­ra, Renzi ha commentato con sarcasmo, prendendo in prestito un celebre aforisma di Giulio Andreotti. «A pensar male si fa peccato, ma spesso si indovina». A cose fatte interviene la parlamenta­re democrat Alessia Morani: «Il carabinier­e del complotto e delle prove false contro Renzi è da oggi assessore per la destra. Una storia incredibil­e ma realmente accaduta». La replica: «Sono tranquillo, ma provo una punta di amarezza. Ventitrè anni di servizio non si possono ridurre all’inchiesta Consip. Da giovane maresciall­o sono stato in prima linea a Palermo dopo gli omicidi di Falcone e Borsellino».

Delega alla Sicurezza Dopo il reintegro per l’arma ha incarichi nella logistica. In giunta seguirà la Sicurezza

Sono tranquillo e sicuro della mia innocenza Ventitré anni di servizio non si possono ridurre al ruolo in quella inchiesta

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Chi èIl maggiore dei carabinier­i Gianpaolo Scafarto, 45 anni, è tra i protagonis­ti del caso Consip

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