Corriere della Sera

Scritte omofobe sullo scontrino «Subito licenziato il cameriere»

Roma, presa di mira una coppia gay. La sindaca: «Episodio gravissimo» Sul violentato­re diversi decreti di espulsione

- Alessandra Arachi Fabrizio Marrazzo Gay Center

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Il cameriere non è stato nemmeno sgridato. Sembrava che il suo modo di fare trovasse complicità nello staff a cominciare dalla direttrice

La vicenda

● Giovedì scorso, una giovane coppia gay a cena in un ristorante romano, la «Locanda Rigatoni», al momento del conto ha trovato scritto sullo scontrino: «Pecorino NO, Frocio SI». I due avevano chiesto di sostituire sui primi il pecorino con il parmigiano

● Quando i ragazzi hanno fatto notare che la scritta non era divertente, il cameriere, ridendo, ha riferito che sarebbe stato un errore del computer. Giustifica­zione ribadita dalla proprietar­ia

● Numerose le proteste degli utenti sui social e sui siti di rating turistico. Il cameriere è stato licenziato ROMA Era la prima volta che i due ragazzi uscivano insieme, da fidanzati, in un locale che non fosse dichiarata­mente gay. A vent’anni talvolta c’è bisogno di un piccolo aiuto per vincere il pudore. Ma mai avrebbero potuto immaginare quello che giovedì sera sono stati costretti a subire durante la cena in un ristorante di San Giovanni, zona contigua al Colosseo.

Ecco il racconto di come è andata. I due ragazzi si siedono a tavola, per una cena intima, non priva di effusioni delicate. A vent’anni l’amore può bruciare forte, o forse è sempliceme­nte più vero e più bello perché ai primi passi. I due ragazzi lo sapevano che alla «Locanda Rigatoni» di via Domenico Fontana il piatto forte è la pasta. Ma quando poi comincia la cena uno dei due si accorge che nel piatto che gli hanno appena servito c’è il pecorino: non gli piace, non può proprio mangiarlo.

Ecco la richiesta: il ragazzo vorrebbe cambiare il pecorino con il parmigiano. Il cameriere è abbastanza deciso: cambiare il pecorino non si può, ma avere un nuovo piatto sì. E fino a qui la gentilezza nel locale sembra collocata ad ottimi livelli. Fino all’arrivo del conto. Anzi, del pre-conto.

Il fidanzato che non aveva avuto questioni con il pecorino prende in mano il foglietto che il cameriere aveva appena lasciato sul tavolo, con un sorrisetto beffardo. E subito sbianca, quasi si sente male. In quel foglietto sono segnate le cifre da pagare, ma sotto quella scritta: «NO pecorino SI Frocio».

Il ragazzo legge e rilegge mentre nel locale si sentono risatine diffuse. I due tentano di replicare, pretendono scuse che tanto esplicite non arrivano. La proprietar­ia balbetta che è stato un errore del computer e offre ai ragazzi la cena provando a chiudere così l’incidente.

Niente cena, i due ragazzi non accettano. Piuttosto denunciano tutto al sito Lgbt Bitchyf, al numero verde del Gay Center di Fabrizio Marrazzo. Che non esita a diffondere la notizia di questo grave attacco omofobo. Ieri la notizia fa il giro della rete e dalla «Locanda Rigatoni» si affrettano a far sapere che il cameriere in questione è stato subito licenziato e che il locale si batte per l’integrazio­ne a tutti i livelli, che un episodio così non si ripeterà mai più.

Di più: la direttrice e lo staff si rivolgono alla comunità Lgbt per costruire insieme un percorso volto a riaffermar­e i valori di tolleranza, rispetto e apertura che sono da sempre gli elementi fondanti del loro modo di fare ristorazio­ne. Ma Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center, storce il naso. «Ho parlato io direttamen­te con i due ragazzi e so per certo che quel cameriere non è stato nemmeno sgridato. Anzi, sembrava che quel suo modo di fare trovasse una sorta di complicità all’interno di tutto lo staff del locale, a cominciare dalla direttrice».

Diversa la versione del ristorante: «La direttrice del locale ha immediatam­ente condannato l’atto del cameriere e si è scusata con i clienti, inorridita dal fatto come e, se è possibile, più di loro».

Molte le reazioni del mondo politico. La sindaca Virginia Raggi parla di episodio «gravissimo» ed è in attesa di una serie di verifiche avviate dal Campidogli­o. «L’omofobia non è uno scherzo. E con l’intolleran­za non si gioca» scrive la vice presidente della Camera Mara Carfagna, mentre la Confeserce­nti di Roma chiede che venga istituito un bollino di qualità per i pubblici esercizi, che possa garantire ai clienti e ai turisti un «galateo dell’accoglienz­a»

Era stato già arrestato in passato e a suo carico risulta più di un provvedime­nto di espulsione ai quali non aveva mai ottemperat­o. Nicolae Istrati, il 34enne che ha violentato una barista in un locale di Piacenza, domani comparirà davanti al gip per l’udienza di convalida. Nel suo passato vari precedenti per furto e altri reati. Risulta poi schedato con vari alias destinatar­i di altrettant­i provvedime­nti di espulsione. Attualment­e aveva l’obbligo di dimora, con divieto di uscire dalla sua abitazione dopo le 22.

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