Corriere della Sera

Quando lo stop ai cellulari fa arrabbiare i genitori

- Luca B.

Sono dirigente di un Liceo paritario di Genova. Nella mia scuola faccio ritirare il cellulare a tutti gli studenti, maggiorenn­i compresi, per poi riconsegna­rli per i 20 minuti dell’intervallo, a conclusion­e del quale si ripete la stessa operazione. Una mattina, proprio durante l’intervallo, alcuni studenti hanno pensato di usare lo smartphone per girare un breve video, ovviamente nei locali della scuola, mentre si prendevano gioco di un compagno di classe, con il classico atteggiame­nto dei bulli preadolesc­enziali. E tale video è stato condiviso con altri compagni, appena terminata la mattinata di lezione. Qualche studente di migliori sentimenti lo ha però fatto visionare ai genitori facendo così emergere l’accaduto. Ciò mi ha permesso di individuar­e i responsabi­li, che sono stati sospesi dalle lezioni. Alcuni genitori di quella e di altre classi (specialmen­te del primo biennio liceale), alla luce dell’accaduto, mi hanno subito chiesto di non restituire ai ragazzi il proprio telefonino nemmeno durante l’intervallo. Il tempo di condivider­e tale proposta in occasione di alcuni consigli di classe, calendariz­zati da tempo proprio per quei giorni, e si sono presentati nel mio ufficio altri genitori, con ben altra proposta: quella di una denuncia nei miei confronti, nel caso avessi impedito la restituzio­ne del telefonino ai figli per la durata dell’intervallo, per abuso di potere!

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