Corriere della Sera

Contanti, sfida infinita 80 miliardi in «nero»

Chi è il signore del calcio online, l’erede della dinastia Angelini. Domani su L’economia, in edicola gratis con il Corriere

- Francesca Gambarini

Quanti fan ha il «nero», in Italia? Ancora troppi. Almeno quando si parla di economia. Partendo da questa tesi, sul supplement­o del Corriere in edicola domani gratis con il quotidiano, Ferruccio de Bortoli indaga usi e abusi di una tradizione tutta italiana. «L’offerta di pagare o essere pagati senza ricevute o fatture è una reciproca apertura di credito. Quasi una promessa di amicizia», scrive de Bortoli. La stima annuale dei pagamenti che avvengono in nero, che si può desumere dai lavori della Commission­e Giovannini, è di 80 miliardi.

A fronte di questi numeri, la lotta all’uso del contante non sembra essere una priorità di questa maggioranz­a. Prosegue de Bortoli: «Il vicepremie­r Matteo Salvini ha detto, in più di una occasione, di essere favorevole alla libertà assoluta nell’uso del contante. In controtend­enza con quello che accade a livello internazio­nale con l’esclusione di alcuni Paesi, come la Gerriflett­e Blu

È il colore della sezione dell’«economia» dedicata alle inchieste e agli approfondi­menti affidati alle grandi firme internazio­nali La copertina

Antoine Arnault: dalla moda al vino, vi spiego i segreti dell’industria non solo francese del lusso

mania, che però hanno ben altra disciplina fiscale».

Nonostante tutto, come spiega l’approfondi­mento che apre la sezione dedicata a patrimoni e investimen­ti, anche da noi i pagamenti cashless (senza contanti) stanno cominciand­o a prendere piede. Aumentano in maniera esponenzia­le, per la verità (+50% nel 2017 secondo il Politecnic­o di Milano), ma partivamo molto indietro rispetto a svedesi

sull’agenda economica del governo anche l’economista Nicola Rossi. La flat tax, il reddito di cittadinan­za, la revisione della legge Fornero, e ora il ricalcolo delle pensioni d’oro, sopra i 4 mila euro netti l’anno, con l’applicazio­ne del metodo contributi­vo.

Infine, le dinastie imprendito­riali. Una grande famiglia dell’industria farmaceuti­ca italiana racconta la svolta della quarta generazion­e: parla Thea, la più giovane delle figlie di Francesco Angelini, che con la nuda proprietà sul 68% delle quote sale al vertice

Pagamenti elettronic­i Segnali di cambiament­o: versamenti elettronic­i cresciuti del 50%

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del gruppo che ha in portafogli­o marchi come Moment e Tantum Verde.

In Francia, Lvmh, il colosso del lusso, apre le cantine dei suoi marchi di champagne: Antoine Arnault, figlio del fondatore, spiega perché un grande gruppo non può far perno soltanto sui risultati finanziari, ma deve testimonia­re la qualità dei prodotti.

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