L’unico nemico del regno britannico
Dumoulin sfida il duo Sky Thomas-froome
Tour de France, bollettino della 14ª tappa: 4 ore e 32’ di sbadigli, 9 minuti e 10” di palpitazioni sull’occitana Côte de la Croix Neuve. Un trenino di Sky a scartamento più ridotto del solito (locomotive Bernal & Kwiatkowski, passeggeri Thomas & Froome) detta il ritmo lungo i tre chilometri al 10 di per cento che precedono l’atterraggio nell’altiporto di Mende. I favoriti arrivano alla base della salitella quando i fuggitivi di giornata sono già sul bus a fare la doccia: ha vinto lo spagnolo Fraile (Astana) beffando il povero contrattaccante belga Stuyven (Trek) quando questi era a due passi dal trionfo.
Kwiatkowski, a Roubaix uomo da Roubaix, sull’alpe d’huez scalatore puro, innesta la modalità «classica delle Ardenne» e conduce con passo sicuro. A dar fuoco alle polveri è uno scatto dell’indecifrabile sloveno Roglic che mulina le gambe come il Froome dei tempi migliori. Lui, Froome, sembra tarantolato: si sfila in fondo al gruppo, si gira cinque volte a cercare Dumoulin, smanetta sul pulsantino della radio, si riporta in prima fila.
C’è chi pagherebbe per la registrazione del dialogo con l’ammiraglia: di che informazioni ha bisogno a due passi dal traguardo uno che sta pestando 450 watt sui pedali? Con Roglic avanti, Dumoulin prende lo slancio, i due passeggeri del treno Sky gli agganciano la ruota, Bardet perde colpi definitivamente. Tom è ormai il solo baluardo contro lo strapotere britannico. L’olandese, reduce dalla beffa sul Colle delle Finestre al Giro, è «nella forma della vita», disposto a lasciare l’anima sull’asfalto pur di rovinare la festa Sky.
Ieri è stato il solo al traguardo a pari tempo con la strana coppia ed è l’unico vicino (+1’50” da Thomas, +11” da Froome) in classifica. Anzi, quasi l’unico. Quarto, a 2’38”, c’è proprio lo sloveno Roglic,