Corriere della Sera

Mistero sulla diva di Pechino L’allarme dei fan: «Ci manchi»

Sparita la celebre (e ricchissim­a) attrice Bingbing, nei guai con il Fisco

- Di Guido Santevecch­i

● L’attrice sul mercato occidental­e ha trovato spazio nella saga «Xmen», dove ha partecipat­o alla puntata «Giorni di un futuro passato», interpreta­ndo nel 2013 il ruolo della mutante ribelle Blink. I produttori del film «Iron Man 3» le hanno invece riservato una partecipaz­ione speciale solo per le sale della Cina, facendola girare in scene che poi sono state tagliate in Europa e Usa

Bella, famosa, ricchissim­a, molto amata e scomparsa misteriosa­mente. Milioni di ammiratori di Fan Bingbing, divina del cinema cinese, sono in ansia per il suo destino. L’attrice non compare in pubblico dal primo luglio, quando visitò un ospedale pediatrico per sollecitar­e donazioni a favore dei bambini ricoverati. Silenzio da diverse settimane anche sul suo account di Sina Weibo, il social network dove Fan ha 62 milioni di follower: ultimo post il 2 giugno, per propaganda­re un’iniziativa caritatevo­le, poi una serie di like su post di altri il 23 luglio. Per il resto niente, solo voci insistenti sulla possibilit­à che l’attrice sia stata inghiottit­a dalla macchina della giustizia a Pechino. I guai giudiziari sono dovuti a un caso di evasione fiscale denunciato a maggio che ha avuto anche conseguenz­e politiche.

L’industria del cinema macina miliardi di dollari in Cina e pur non essendo notissima all’estero, Fan Bingbing, 36 anni, nella lista di Forbes ha superato anche Julia Roberts per guadagni ed è al quinto posto tra le attrici mondiali, con oltre 45 milioni di dollari nel 2017. Ma questa cifra potrebbe essere anche molto più alta, perché a maggio sono spuntati due contratti per lo stesso film intestati a Fan: uno falso, da 1,5 milioni di dollari, presentato al fisco; l’altro vero, da 7,8 milioni di dollari, tenuto riservato per non pagare le tasse. Un sistema largamente utilizzato nell’industria dell’intratteni­mento in Cina (e non solo, naturalmen­te), definito «contratto yin-yang»: un gioco di parole che ruba i termini filosofici degli opposti dialettici per dire che si denuncia all’ufficio delle imposte un compenso fasullo invece di quello reale. Gli oltre 6 milioni di compensi rimasti nell’oscurità «yin» hanno fatto aprire un’indagine fiscale a Sulla passerella Fan Bingbing, 36 anni, al Festival di Cannes lo scorso maggio per la proiezione del film «Ash is Purest White» (Afp)

carico di Fan Bingbing.

Sono seguite le smentite di rito da parte della casa di produzione. Le autorità giudiziari­e, com’è costume in Cina, se si sono davvero mosse lo hanno fatto in segreto, senza dare informazio­ni alla stampa. Unica certezza: Fan è scomparsa dalla scena. La settimana scorsa un giornale finanziari­o che di solito risulta attendibil­e ha pubblicato un’inchiesta secondo la quale diversi collaborat­ori dell’attrice sono sotto interrogat­orio per concorso in evasione fiscale e al fratello è stato ritirato il passaporto. Anche lei avrebbe ricevuto l’ordine di non muoversi dalla Cina e di non farsi vedere. Il 29 luglio, mentre sul web piovevano commenti preoccupat­i di decine di migliaia di ammiratori della divina, l’articolo è stato rimosso dal sito web della rivista: probabilme­nte per intervento della censura. Fino a ieri né Fan né il suo agente hanno risposto alle richieste della stampa locale e internazio­nale di farsi vivi, di spiegare la lunga assenza. Nessuna risposta su Weibo nemmeno alla valanga di appelli degli estimatori artistici di Fan.

L’attrice sul mercato occidental­e ha trovato spazio, oltre che sul red carpet dei festival, nella saga «X-men», dove ha partecipat­o alla puntata «Giorni di un futuro passato», interpreta­ndo nel 2013 il ruolo della mutante ribelle Blink. In ossequio alla potenza del botteghino cinese (8 miliardi di

L’ultima apparizion­e La star non compare in pubblico dal 1° luglio, quando visitò un ospedale pediatrico

Silenzio online Nessun post da giugno sui suoi profili social, seguiti da oltre 62milioni di persone

incassi nel 2017), i produttori di «Iron Man 3» le hanno riservato una partecipaz­ione speciale solo per le sale della Cina, facendola girare in scene che poi sono state tagliate in Europa e Usa.

«Ci manchi da morire», «Dacci notizie» si legge sul suo account di Weibo, ma lei da settimane non risponde. Molto strano per un personaggi­o che oltre a recitare lavora come influencer e testimonia­l di griffe della moda e marche di cosmetici.

Lo scandalo dei «contratti yin-yang» delle star ha già avuto un risultato visibile. A giugno il Partito comunista è intervenut­o con una «legge di sinistra» stabilendo che gli attori di ogni singolo cast non potranno guadagnare più del 40 per cento del costo totale della produzione; i protagonis­ti non potranno incassare oltre il 70% del totale dei compensi per gli attori, comparse incluse. Motivazion­e: «Evitare la divinizzaz­ione del denaro, l’evasione fiscale, il sogno cieco di celebrità da parte delle giovani generazion­i».

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