Corriere della Sera

Un’infezione aggressiva Ecco cosa fare in gravidanza

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Che cos’è la pertosse?

«È una malattia infettiva di origine batterica tra le più contagiose: un malato può infettare dal 50 al 100% di soggetti con cui viene a contatto. Si trasmette per via aerea con tosse o starnuti».

È una malattia grave?

«È una patologia temibile per il neonato-lattante. Se colpisce il bambino grandicell­o e l’adulto si manifesta di solito con tosse di modesta entità».

I casi sono in aumento?

«La pertosse ora è una patologia riemergent­e: negli ultimi mesi c’è stato un incremento dei ricoveri senza uguali».

Come ci si protegge?

«La pertosse è inserita tra le vaccinazio­ni obbligator­ie attraverso l’“esavalente”. Il ciclo di base è costituito da tre dosi, al terzo, quinto e dodicesimo mese di vita. Con richiami a 6 e 14 anni».

Come proteggere i neonati non vaccinati?

«È raccomanda­ta (e gratuita) la vaccinazio­ne alle donne in gravidanza tra la 27esima e la 36esima settimana. L’immunizzaz­ione aumenta la quantità di anticorpi che la mamma passa al bambino».

Se le neomamme non si sono vaccinate in tempo?

«Possono farlo entro i tre mesi di vita del bambino: anche i famigliari stretti dovrebbero essere sottoposti a richiamo. È quella che si chiama “strategia del bozzolo”, permette di creare attorno al neonato una vera e propria zona di sicurezza».

Silvia Turin (ha collaborat­o Paola Marchisio, direttore della Pediatria ad alta intensità di cura del Policlinic­o di Milano)

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