Open Fiber: 3,5 miliardi per il piano
Attesa per oggi la firma con le banche. Impegno di Cdp ed Enel per 950 milioni
Mancano solamente gli ultimi dettagli ma è ormai pronto il finanziamento da 3,5 miliardi che sosterrà i piani di crescita impostati da Open Fiber per lo sviluppo della prima rete italiana ultra-broadband in fibra ottica. Sarà firmato oggi dopo un lavoro di un anno. È un passaggio chiave perché è destinato a imprimere velocità a un cantiere enorme i cui investimenti complessivi sono stati stimati in 6,5 miliardi. Un progetto «sistemico» perché paragonabile nel suo impatto all’effetto creato da opere come l’alta velocità ferroviaria o — molto tempo addietro — l’autostrada del Sole.
C’è una mole di documenti da firmare ma l’impegno è a chiudere al più presto. Al lavoro, oltre una ventina di controparti, tra studi legali, banche e i due soci paritetici di Open Fiber, guidata da Elisabetta Ripa, che hanno puntato sulla sfida della fibra ottica che raggiungerà quasi 20 milioni di unità immobiliari della Penisola: l’enel con il ceo Francesco Starace e la Cassa depositi e prestiti (Cdp) con il neo amministratore delegato Fabrizio Palermo.
Il prestito si configura come il più grande finanziamento di progetto del mercato Emea, cioè Europa, Medio Oriente e Africa. Le linee saranno rese disponibili dopo la pausa estiva, avranno una durata di sette anni e vedono come banche capofila dell’operazione Unicredit, Socgen e Bnp Paribas che si apprestano a sindacare il prestito con un’altra decina di banche (tutte assistite dagli avvocati di Gianni Origoni Grippo, Cappelli). Molti gli istituti stranieri nel quadro di un’operazione che ha riscosso anche la fiducia internazionale di banche di standing primario. Tra le estere avrebbero aderito Crédit Agricole, la spagnola Caixa e l’inglese Natwest, oltre alle italiane Mps e Ubi.
Giocherà un ruolo chiave la Cdp che parteciperà con 350400 milioni (ma potrebbe essere alla fine anche di più), quindi con un intervento non lontano a quello della Bei che fornirà 350 milioni. Segnando così la prima volta in cui la Banca Europea per gli investimenti finanzia un grande progetto nazionale in Italia. Il via libera del board è arrivato il 18 luglio e ha di fatto dato il nulla osta a tutto il progetto, visto che rappresentava l’ultima delle condizioni sospensive previste dall’accordo di aprile con le tre banche capofila per l’avvio del finanziamento.
L’altra novità è che Cdp (Lombardi Molinari Segni) ed Enel (Chiomenti), a conferma dell’impegno, forniranno un finanziamento di supporto di circa 950 milioni. Per adesso non si parla più di aumento di capitale.
Appare quindi a portata di mano per Open Fiber (White & Case) la realizzazione della rete FTTH (la fibra nelle case) per 7mila comuni. Il piano entra così nella fase due. E potrebbe avvicinare la svolta della società unica per la rete con Tim, di cui si parla da tempo e che il vicepremier Luigi Di Maio ha rilanciato la scorsa settimana in audizione alla Camera, indicando come modello proprio Open Fiber.