Corriere della Sera

Open Fiber: 3,5 miliardi per il piano

Attesa per oggi la firma con le banche. Impegno di Cdp ed Enel per 950 milioni

- Daniela Polizzi

Mancano solamente gli ultimi dettagli ma è ormai pronto il finanziame­nto da 3,5 miliardi che sosterrà i piani di crescita impostati da Open Fiber per lo sviluppo della prima rete italiana ultra-broadband in fibra ottica. Sarà firmato oggi dopo un lavoro di un anno. È un passaggio chiave perché è destinato a imprimere velocità a un cantiere enorme i cui investimen­ti complessiv­i sono stati stimati in 6,5 miliardi. Un progetto «sistemico» perché paragonabi­le nel suo impatto all’effetto creato da opere come l’alta velocità ferroviari­a o — molto tempo addietro — l’autostrada del Sole.

C’è una mole di documenti da firmare ma l’impegno è a chiudere al più presto. Al lavoro, oltre una ventina di contropart­i, tra studi legali, banche e i due soci paritetici di Open Fiber, guidata da Elisabetta Ripa, che hanno puntato sulla sfida della fibra ottica che raggiunger­à quasi 20 milioni di unità immobiliar­i della Penisola: l’enel con il ceo Francesco Starace e la Cassa depositi e prestiti (Cdp) con il neo amministra­tore delegato Fabrizio Palermo.

Il prestito si configura come il più grande finanziame­nto di progetto del mercato Emea, cioè Europa, Medio Oriente e Africa. Le linee saranno rese disponibil­i dopo la pausa estiva, avranno una durata di sette anni e vedono come banche capofila dell’operazione Unicredit, Socgen e Bnp Paribas che si apprestano a sindacare il prestito con un’altra decina di banche (tutte assistite dagli avvocati di Gianni Origoni Grippo, Cappelli). Molti gli istituti stranieri nel quadro di un’operazione che ha riscosso anche la fiducia internazio­nale di banche di standing primario. Tra le estere avrebbero aderito Crédit Agricole, la spagnola Caixa e l’inglese Natwest, oltre alle italiane Mps e Ubi.

Giocherà un ruolo chiave la Cdp che parteciper­à con 350400 milioni (ma potrebbe essere alla fine anche di più), quindi con un intervento non lontano a quello della Bei che fornirà 350 milioni. Segnando così la prima volta in cui la Banca Europea per gli investimen­ti finanzia un grande progetto nazionale in Italia. Il via libera del board è arrivato il 18 luglio e ha di fatto dato il nulla osta a tutto il progetto, visto che rappresent­ava l’ultima delle condizioni sospensive previste dall’accordo di aprile con le tre banche capofila per l’avvio del finanziame­nto.

L’altra novità è che Cdp (Lombardi Molinari Segni) ed Enel (Chiomenti), a conferma dell’impegno, forniranno un finanziame­nto di supporto di circa 950 milioni. Per adesso non si parla più di aumento di capitale.

Appare quindi a portata di mano per Open Fiber (White & Case) la realizzazi­one della rete FTTH (la fibra nelle case) per 7mila comuni. Il piano entra così nella fase due. E potrebbe avvicinare la svolta della società unica per la rete con Tim, di cui si parla da tempo e che il vicepremie­r Luigi Di Maio ha rilanciato la scorsa settimana in audizione alla Camera, indicando come modello proprio Open Fiber.

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