Icm, una «smart city» targata Italia nella savana africana
La prima smart-city africana made in Italy. Si inaugura oggi il cantiere di «Smart City Konza», la città intelligente da 2000 ettari che sarà realizzata entro il 2021 in piena savana a 80 chilometri da Nairobi.
A inaugurare i lavori sarà la veneta Icm-impresa Costruzioni Maltauro che si è aggiudicata la commessa del valore di
391 milioni di dollari.
Ma a supporto del contratto assegnato a Icm, Sace ha garantito un finanziamento da 370 milioni di euro erogato da Unicredit in favore del committente del «National Treasury of Kenya», con l’intervento di Simest a stabilizzazione del tasso di interesse. «Una sinergia» come l’ha definita l’amministratore delegato di Icm Alberto Liberatori che consentirà di esportare un po’ di «made in Italy» in Kenya. Icm infatti sarà impegnata nella realizzazione della prima fase del progetto, di circa 170 ettari e si occuperà delle opere di urbanizzazione per accogliere i primi insediamenti necessari a stimolare le successive fasi di sviluppo, tra cui la progettazione e realizzazione di 40 chilometri di strade, parchi, sottoservizi, impianti di potabilizzazione dell’acqua, impianti di trattamento dei reflui, un sistema di raccolta automatico dei rifiuti. Ma la commessa riguarda anche la realizzazione di alcuni edifici pubblici come le stazioni di polizia e dei vigili del fuoco.
«Un’opera che premia la nostra expertise e conferma la bontà della strategia di diversificazione geografica — ha precisato Liberatori — su cui il gruppo ha scelto di investire negli ultimi anni».
La new city, progettata dal governo keniota nell’ambito del Piano «Kenya Vision 2030», sarà una città intelligente capace di ospitare oltre 200.000 residenti con la realizzazione di abitazioni, suddivise tra residence e social housing, uffici, scuole, un sistema di trasporti efficiente e pulito. Il tutto costruito secondo elevati standard di risparmio energetico e sostenibilità e tecnologie avanzate. «Siamo orgogliosi di avere fatto la nostra parte — ha aggiunto Alessandro Decio, amministratore delegato di Sace -. Con il nostro intervento, un’eccellenza italiana come Icm non solo rafforza la propria crescita, ma contribuisce anche allo sviluppo socioeconomico di uno dei Paesi africani più promettenti».