Tesla, Musk si scusa e convince il mercato (anche con la Model 3)
«Vorrei scusarmi per essere stato maleducato durante l’ultima chiamata». Ha imparato la lezione Elon Musk. Il cofondatore e ceo di Tesla ieri durante la conference call sui risultati trimestrali non brillanti — la società è in perdita per il settimo trimestre consecutivo — si è scusato con i due analisti che a maggio aveva liquidato definendo le loro domande «noiose» o «sceme». Un comportamento pagato a caro prezzo, con il titolo penalizzato del 5,5%. Motivo per cui ieri è tornato sui suoi passi: «Non ci sono davvero scuse per le cattive maniere», ha detto. E le azioni Tesla hanno guadagnato il 16,19% (a 349,54 dollari), pur deludendo le attese di Wall Street con utili inferiori alle aspettative ma entrate superiori.
Nel secondo trimestre la società che produce auto elettriche ha dichiarato una perdita di 717,5 milioni di euro, più del doppio rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. I ricavi sono però cresciuti del 43,5% a 4 miliardi di dollari. Musk ha sottolineato di aver raggiunto per la Model 3 una produzione di 5 mila veicoli alla settimana in giugno, di essere sulla buona strada per arrivare ai 6 mila entro la fine di agosto e di attendersi l’approdo a quota 10 mila «durante il prossimo anno». Nella lettera agli azionisti ha annunciato che secondo le proprie stime Tesla dovrebbe raggiungere la redditività nel terzo trimestre e mantenerla nel quarto: «Ci sono voluti 15 anni per eseguire il nostro progetto di produrre un veicolo elettrico conveniente e redditizio. Nella seconda metà del 2018 ci attendiamo, per la prima volta nella storia, di centrare un utile e di avere un cash flow positivo». Poi alla domanda se la società avrà bisogno di nuovi capitali — la stessa a cui si rifiutò di rispondere tre mesi fa spiegando che «queste domande sono così aride, mi stanno uccidendo» — Musk ha detto: «Non raccoglieremo capitali, almeno, questo è quello che mi aspetto. Non ho alcuna intenzione di farlo». Non preoccupa nemmeno il nuovo impianto a Shanghai, in Cina: i 2 miliardi necessari per la costruzione saranno finanziati con debito nel Paese. Tesla ieri ha anche ridotto a 2,5 miliardi di dollari le stime per le spese in capitale, già tagliate in precedenza a 3 miliardi da 3,4 miliardi.