Un paese al voto sulla maxi-eredità del sindaco
Al Comune di Fornovo case e 2,5 milioni di euro. Un referendum per decidere come investirli
Erano anni che Carlo Nicoli, sindaco democristiano di Fornovo San Giovanni dal 1962 al 1964 e poi di nuovo dal 1975 al 1980, si vedeva poco in giro — non solo per l’età. Nel paesino di 3.437 abitanti della Bergamasca se lo ricordano come «un tipo schivo», «molto riservato» e piuttosto «lontano dalla realtà del posto». Tanto più grande è stato lo stupore dei compaesani quando hanno scoperto che, prima di morire a 85 anni nel dicembre del 2016, Nicoli aveva destinato al Comune i suoi averi: 2,5 milioni di euro in risparmi e titoli, più tre appartamenti a Bergamo, uno a Treviglio, terreni, e la sua villa di Fornovo.
«Quando ho iniziato il mio mandato poco più di un anno fa, sono stato informato dell’eredità dal Commissario che all’epoca reggeva l’amministrazione. Ci eravamo fatti ● Carlo Nicoli (1931-2016), commercialista e preside di scuola media, è stato per due volte sindaco di Fornovo San Giovanni (Bergamo). Ha lasciato il suo patrimonio al paese l’idea che fosse ingente ma non così tanto — racconta l’attuale primo cittadino Giancarlo Piana, 55 anni —: equivale almeno a un nostro bilancio annuale. Ora abbiamo l’opportunità di realizzare i progetti che per noi erano soltanto un sogno».
Quali lo decideranno i residenti con un referendum, entro l’inverno: «Abbiamo messo al lavoro cinque commissioni, in cui collaborano maggioranza e minoranza, insieme a cittadini ed esperti — dice —. Presenteranno delle proposte che verranno sottoposte a una prima selezione in consiglio comunale. Poi la scelta finale avverrà con la consultazione popolare».
Dovranno essere tutti sostenibili con il bilancio ordinario del Comune, ma per il paesino della Bergamasca possono fare una grande differenza. Tra le idee a cui stanno lavorando c’è il rinnovo degli impianti sportivi, la destinazione della villa di Nicoli a centro per gli anziani e «ovviamente» una nuova scuola.
Ovviamente, perché serviva già da tempo ma anche perché Nicoli, che era nato nel 1931 ed era stato uno dei primi — se non il primo — laureato in Economia e Commercio di Fornovo, oltre a fare il commercialista è stato anche preside della scuola media.
E infatti ha disposto anche che una parte dei soldi donati al Comune siano usati per finanziare delle borse di studio a suo nome per il prossimo mezzo secolo.
Nicoli aveva pensato al suo lascito da tempo, come testimonia un altro ex sindaco del paese, Pier Luigi De Vita: «Cominciò a progettarlo una decina di anni fa, lo so, anche se non ne conoscevo l’entità, perché si rivolse in municipio per avere chiarimenti».
Quello che non ha fatto è stato spiegare le ragioni del suo gesto. In linea con il suo carattere: anche ai suoi ex studenti non dava molta confidenza, e sulla sua vita privata manteneva un accurato riserbo. Non aveva parenti stretti e a memoria di compaesani non aveva mai avuto fidanzate. Di certo era molto cattolico: per sé ha chiesto di celebrare per 50 anni messe in suo nome e di prendersi cura della sua tomba. Il resto lo ha lasciato ai compaesani.
La generosità ha questo di bello: non richiede familiarità con chi ne è oggetto per essere esercitata.