«La mia vita con la malattia negata» La blogger e l’alzheimer della madre
La mamma di Lucarelli scomparsa e ritrovata 24 ore dopo: adesso un bracciale mi dirà dov’è
«Aveva avuto dei black out, ma non era mai sparita prima d’ora». Selvaggia Lucarelli ripercorre gli ultimi angosciosi giorni. È in Perù, in vacanza con il fidanzato Lorenzo Biagiarelli. Si sta spostando in treno dalla cittadina di Ollantaytambo. Sua mamma, Nadia Agen, 75 anni, malata di Alzheimer, si è allontanata nel primo pomeriggio di lunedì dall’ospedale San Pio da Pietrelcina di Vasto, in provincia di Chieti, dove avrebbe dovuto fare una risonanza magnetica al gomito. Il marito 84enne si è assentato momentaneamente. E lei è scomparsa. L’hanno ritrovata i vigili del fuoco in elicottero poco meno di 24 ore dopo — intorno alle 10.30 di ieri — a Monteodorisio, circa sette chilometri dalla struttura ospedaliera.
«Adesso so che può succedere anche questo. La mia mamma può sparire» racconta al Corriere l’opinionista e scrittrice dopo una notte in bianco. «Sarà spaventata chissà dove», aveva scritto lunedì sera su Facebook chiedendo ai suoi seguaci un supporto che si è poi rivelato fondamentale. «Mia mamma è schiva e non avrebbe voluto tutto questo. Ero combattuta, ma le segnalazioni hanno aiutato a circoscrivere l’aerea delle ricerche. Non glielo diremo e non lo saprà».
Questo episodio segnerà comunque un prima e un dopo nelle loro vite. «Abbiamo un problema di familiarità: mia nonna, la mamma di mia mamma, si è ammalata di Alzheimer ed è morta di quello, sostanzialmente», spiega la 44enne. Eppure, Nadia non ha mai accettato l’incedere dei sintomi. «Fino a quattro anni fa stava bene, aveva avuto qualche piccolo blackout e poco più». Poi i seri problemi di salute del marito «le hanno causato un tracollo psicologico importante che ha scatenato una malattia che probabilmente era solo sopita e aspettava di venire fuori».
Con la fermezza che la contraddistingue, senza che le ultime ore ne condizionino l’inflessione della voce, Selvaggia Lucarelli spiega come la madre abbia sempre cercato di negare il disturbo, di allontanarlo: «Non accetta di soffrire di Alzheimer. Sia lei sia mio padre continuano a minimizzare dicendo che è stressata. O stanca. Quando si prova ad affrontare l’argomento in maniera seria c’è un rifiuto».
Lucarelli si è accorta della gravità della situazione lo scorso dicembre: «Vedo relativamente poco i miei genitori. Io vivo a Milano, loro a Civitavecchia. A Natale abbiamo passato dieci giorni insieme a casa mia e mi sono resa conto che c’era stata una degenerazione notevole rispetto all’ultima volta in cui l’avevo vista».
La distanza ha reso difficile anche le comunicazioni su visite mediche e accertamenti: «Magari ci diceva (Selvaggia Lucarelli ha due fratelli; il più grande vive a Milano e il più piccolo abita in Sicilia, ndr) di essere andata dal neurologo e non era vero. Oppure ogni volta c’era una diagnosi diversa. Non siamo riusciti a farle accettare la situazione e purtroppo mio padre la asseconda. Ed essendo malato a sua volta non ha molte energie per starle dietro».
Aggiunge: «Abbiamo provato a farli trasferire in Sicilia, ma non c’è stato verso. Sono anziani e faticano a sradicarsi dalla loro casa e dalle loro abitudini». E non è ipotizzabile allontanarli: «Stanno insieme da 50 anni, sono l’uno spalla dell’altro. A questo punto la situazione andrà affrontata in maniera diversa. Le metteremo il braccialetto (il dispositivo con il Gps per localizzare i malati di Alzheimer, ndr) e prenderemo una persona che si occupi di lei».
Mentre parliamo, Lucarelli non ha ancora avuto modo di sentire Nadia al telefono: «So che fisicamente sta bene, appena potrà parlare la chiamerò». Non anticiperà il rientro in Italia: «Sono nel cuore del Perù e arriverei tra due giorni, non sarei utile in alcun modo. Mia mamma sarebbe già a casa. E non ricorderebbe cosa è successo».