Corriere della Sera

«Non è il momento per parlarne, vediamo come si comportano»

Il ministro dell’interno: vanno messi a disposizio­ne delle vittime milioni di euro

- Di Marco Galluzzo

ROMA «Stiamo lavorando con gli avvocati e di sicuro va rivisto tutto il sistema delle concession­i, c’è chi ha fatto soldi a palate e mentre registra a bilancio miliardi di utile rivede al ribasso le cifre per la sicurezza. Ma non è questo il momento di parlare di rescission­i di convezioni o di contratti, faremo il punto nel governo la settimana prossima, prima vediamo cosa succede».

A metà pomeriggio Matteo Salvini fa il punto della situazione, accetta una conversazi­one con il Corriere per dire che sta lavorando per Genova, perché alla ripresa delle attività, a settembre, la città «non sia paralizzat­a». E in questo lavoro, fatto in primo luogo di contatti fra il governo ed Atlantia, la società che controlla Autostrade per l’italia, ci sono di mezzo «almeno alcune decine di milioni di euro che mi auguro nelle prossime ore vengano messe a disposizio­ne dalla società per le vittime, per la ricostruzi­one, per la messa in sicurezza. Questo è il punto di partenza».

Si intuisce nelle parole del vicepremie­r e del ministro dell’interno una posizione leggerment­e diversa da quella a caldo formulata dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e dai vertici del M5S. Prima di discutere di un’eventuale rescission­e delle concession­i, sembra di capire, va fatta un’istruttori­a e una ricognizio­ne di quello che le società concession­arie sono disposte a fare per la sicurezza del Paese, «prima facciamo una verifica su quanti miliardi sono disposti a investire non nei prossimi anni, come da programmi che a questo punto appaiono chiarament­e obsoleti, ma nei prossimi mesi».

Matteo Salvini in giornata ha fatto visita alle vittime della tragedia, a chi ha perso tutto, è ancora scosso dalla conversazi­oni che ha avuto. Ha visitato i feriti, chiesto che Atlantia sospenda la riscossion­e dei pedaggi in segno di lutto, «sarebbe il minimo, fossi stato il dirigente della società l’avrei deciso un minuto dopo la tragedia».

Ma il punto appare un altro: prima di prendere decisioni, di cambiare modelli di gestione, di tornare indietro rispetto a decisioni che «non mi interessa a questo punto dire da chi sono state prese, se da Renzi o da Prodi, non è questo il problema al momento, bisogna occuparsi della messa in sicurezza delle infrastrut­ture del Paese», c’è da capire se «le società concession­arie sono disposte a cambiare paradigma» su richiesta del governo, e dunque «ad investire immediatam­ente, con anni di anticipo sui piani programmat­i», sui punti critici della rete autostrada­le italiana.

«Hanno fatto soldi a palate negli anni trascorsi, ora bisogna capire quanto e come sono disposti a cambiare, perché queste tragedie non si ripetano», dice ancora il vicepremie­r. Al quale le riflession­i sul passato, a questo punto, interessan­o solo in parte, «io non sono contrario ad un mix di gestione fra pubblico e privato, lo abbiamo fatto in Lombardia, di sicuro aver lasciato buona fetta della rete autostrada­le in gestione ad un sola società, che ha fra l’altro anche gli Autogrill, certamente non è stata forse la migliore delle decisioni, ma a questo punto bisogna guardare avanti e ponderare bene ogni decisione. Lo ripeto, «mi attendo che nelle prossime ore, ci sia un massiccio impegno finanziari­o sulla città di Genova e che nei prossimi giorni si accetti di ridiscuter­e di tutti gli investimen­ti programmat­i».

d Ho chiesto che Atlantia sospenda la riscossion­e dei pedaggi in segno di lutto

d Renzi, Prodi, non mi interessa chi ha preso le decisioni, io penso alla sicurezza

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