Corriere della Sera

L’imbarazzo del Movimento che ora rinnega la battaglia con i No Gronda

M5S sotto attacco, critiche anche da «Le Monde» Il leader dei 5 Stelle: il progetto è a bando e partirà

- Erika Dellacasa

È stato inutile far sparire dal blog il comunicato stampa con cui il M5S sposava in pieno le tesi dei comitati genovesi No Gronda, contrari alla costruzion­e dell’opera di Autostrade per deviare parte del traffico della A10: la memoria del web non perdona e quelle parole che definivano il possibile crollo del ponte Morandi «una favoletta» e assicurava­no ancora 100 anni di vita dell’opera continuano a tornare a galla.

È stato anche molto ingenuo cancellare quelle dichiarazi­oni tanto che qualche grillino in difficoltà lo ha fatto notare sul sito di Facebook del M5S: «Perché rimuovere ogni riferiment­o ai No Gronda dal web il giorno stesso in cui crolla il ponte?» si domanda Corrado Augusto Mauceri. Così mentre la responsabi­le dei 5 Stelle in Regione Alice Salvatore si dedicava a una ricostruzi­one del passato per difendere le posizioni del Movimento sommerso dalle critiche, il sottosegre­tario Vito Crimi è sbottato: «Non posso più tacere davanti allo sciacallag­gio politico. È vergognoso che la stampa si concentri su un comunicato di oltre 5 anni fa di un comitato di cittadini, riportato in un forum aperto e ospitato sul nostro blog per cercare di trovare un nesso logico tra il M5S e la tragedia di Genova». Per la verità il comunicato è reperibile su carta intestata del Movimento e non è una semplice ospitata. Quelle erano le posizioni «anti-cemento» ribadite in Consiglio comunale, regionale e sui social dai grillini. Ribadite molte volte da Paolo Putti che poi da M5S è uscito per «deficit di democrazia». È stato lui come consiglier­e comunale (sindaco

Crimi: sciacallag­gio «Vergognoso tirare fuori un comunicato di 5 anni fa per collegare i 5 Stelle alla tragedia»

Doria) a citare i «100 anni di vita del ponte Morandi» attribuend­oli a un documento di Autostrade. E a suo sostegno il deputato grillino Sergio Battelli il 15 gennaio 2015 twittava: «Da giorni e notti a Genova i nostri 5 consiglier­i comunali si stanno battendo come leoni per bloccare l’iter che porterà all’approvazio­ne di quell’enorme progetto faraonico, inutile e dannoso chiamato Gronda».

Quanto a Beppe Grillo dopo aver definito «rimbambiti» i sostenitor­i del progetto, dal comizio del 2014 al Circo Massimo a Roma a fianco di Paolo Putti invocò l’esercito per fermare e arrestare amministra­tori e costruttor­i. Un discorsoci­tato ieri da Le Monde: «Il crollo del ponte di Genova mette la città in ginocchio e il M5S in grave imbarazzo». Oggi la difesa dei grillini si concentra sul fatto che anche se i cantieri della Gronda fossero stati aperti l’opera non sarebbe ancora finita. Ma intanto Di Maio, ospite di In Onda su La7, ha detto che «agli atti il progetto della Gronda è bandito e partirà».

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«Le Monde» L’articolo su Genova: «Il Movimento 5 Stelle in difficoltà per il crollo del ponte»

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