L’imbarazzo del Movimento che ora rinnega la battaglia con i No Gronda
M5S sotto attacco, critiche anche da «Le Monde» Il leader dei 5 Stelle: il progetto è a bando e partirà
È stato inutile far sparire dal blog il comunicato stampa con cui il M5S sposava in pieno le tesi dei comitati genovesi No Gronda, contrari alla costruzione dell’opera di Autostrade per deviare parte del traffico della A10: la memoria del web non perdona e quelle parole che definivano il possibile crollo del ponte Morandi «una favoletta» e assicuravano ancora 100 anni di vita dell’opera continuano a tornare a galla.
È stato anche molto ingenuo cancellare quelle dichiarazioni tanto che qualche grillino in difficoltà lo ha fatto notare sul sito di Facebook del M5S: «Perché rimuovere ogni riferimento ai No Gronda dal web il giorno stesso in cui crolla il ponte?» si domanda Corrado Augusto Mauceri. Così mentre la responsabile dei 5 Stelle in Regione Alice Salvatore si dedicava a una ricostruzione del passato per difendere le posizioni del Movimento sommerso dalle critiche, il sottosegretario Vito Crimi è sbottato: «Non posso più tacere davanti allo sciacallaggio politico. È vergognoso che la stampa si concentri su un comunicato di oltre 5 anni fa di un comitato di cittadini, riportato in un forum aperto e ospitato sul nostro blog per cercare di trovare un nesso logico tra il M5S e la tragedia di Genova». Per la verità il comunicato è reperibile su carta intestata del Movimento e non è una semplice ospitata. Quelle erano le posizioni «anti-cemento» ribadite in Consiglio comunale, regionale e sui social dai grillini. Ribadite molte volte da Paolo Putti che poi da M5S è uscito per «deficit di democrazia». È stato lui come consigliere comunale (sindaco
Crimi: sciacallaggio «Vergognoso tirare fuori un comunicato di 5 anni fa per collegare i 5 Stelle alla tragedia»
Doria) a citare i «100 anni di vita del ponte Morandi» attribuendoli a un documento di Autostrade. E a suo sostegno il deputato grillino Sergio Battelli il 15 gennaio 2015 twittava: «Da giorni e notti a Genova i nostri 5 consiglieri comunali si stanno battendo come leoni per bloccare l’iter che porterà all’approvazione di quell’enorme progetto faraonico, inutile e dannoso chiamato Gronda».
Quanto a Beppe Grillo dopo aver definito «rimbambiti» i sostenitori del progetto, dal comizio del 2014 al Circo Massimo a Roma a fianco di Paolo Putti invocò l’esercito per fermare e arrestare amministratori e costruttori. Un discorsocitato ieri da Le Monde: «Il crollo del ponte di Genova mette la città in ginocchio e il M5S in grave imbarazzo». Oggi la difesa dei grillini si concentra sul fatto che anche se i cantieri della Gronda fossero stati aperti l’opera non sarebbe ancora finita. Ma intanto Di Maio, ospite di In Onda su La7, ha detto che «agli atti il progetto della Gronda è bandito e partirà».