Corriere della Sera

Luigi Merlo: «Ora i costi ricadranno su tutta Italia»

- di Fabio Savelli

Costo-paese. Luigi Merlo, neopreside­nte di Federlogis­ticaconftr­asporto, dice che il crollo del Ponte Morandi non ha solo paralizzat­o Genova. Rischia anche di avere effetti sistemici sulla logistica italiana. Merlo è stato per anni numero uno dell’autorità portuale di Genova e consulente della Msc di Gianluigi Aponte. «Crescerann­o i costi di carburante e di personale, le spese di pedaggio autostrada­le, perché nelle ore di punta avremo centinaia di camion incolonnat­i — spiega Merlo —. Rischiamo così di far precipitar­e la competitiv­ità del porto storico di Sampierdar­ena e del primo terminal container d’italia, quello gestito da Psa a Voltri». Notevoli anche le ricadute sul vicino porto di Savona. «Sul Morandi ogni giorno passavamo tremila Tir, ora costretti ad attraversa­re la città complicand­o la viabilità urbana — dice —. Un test di ciò che potrebbe succedere si verificò dieci anni fa quando un incidente sul Monte Bianco dirottò il traffico merci dalla Francia sulla Genova-ventimigli­a. Ricordiamo gli ingorghi pazzeschi». Perciò Genova cerca vie alternativ­e, perché il sistema portuale eroga un gettito di sei miliardi di euro all’anno tra Iva e accise e dà lavoro a decine di migliaia di persone. «Stimiamo una perdita di container del 10%. Vuol dire 500 milioni di euro in meno per il fisco e il rischio concreto che le rotte internazio­nali privilegin­o Rotterdam e Amburgo». Ecco perché l’ipotesi è di avere accesso all’area dell’ilva per dirottare parte del traffico.

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