Soccorsi 177 naufraghi. «Noi non informati»
Salvini contro l’intervento della Guardia costiera in acque maltesi. A rischio l’arrivo dei 20 dell’aquarius
A distanza di poco più di un mese, la nave Diciotti è di nuovo al centro di uno scontro istituzionale. I protagonisti sono ancora una volta la Guardia costiera italiana, intervenuta in acque maltesi per salvare 190 migranti (137 uomini, 6 donne, 34 minorenni e 13 persone bisognose di cure) che ora chiede a Malta un porto sicuro per sbarcare. E il ministro dell’interno Matteo Salvini, che sostiene che la Capitaneria di porto abbia agito «senza che il Viminale fosse informato» e ha «imbarcato gli immigrati mentre ancora si trovavano in acque maltesi per dirigersi verso l’italia». Per il vicepremier non c’è alternativa: ha già chiesto alla nave italiana di contattare le autorità maltesi, perché «dopo aver accolto via mare 700.000 immigrati in pochi anni, penso che l’italia abbia già fatto il dovere suo e anche di altri». Ma da Malta arriva uno stop: «L’italia non ha appigli legali per chiedere di fornire un porto sicuro per questo ultimo caso, il porto più sicuro e più vicino è Lampedusa», afferma il ministro degli Interni Michael Farrugia.
A luglio fu necessario l’intervento del presidente della La vicenda
● La nave Diciotti della Guardia costiera ha preso a bordo 177 dei 190 migranti soccorsi dalla Valletta in acque maltesi
● Il ministro dell’interno Matteo Salvini ha fatto sapere che l’imbarco è stato effettuato «senza che il Viminale fosse informato» dell’operazione
La Valletta
«L’italia non ha appigli legali per chiedere un porto sicuro, il più vicino è Lampedusa»
● Restano dubbi su chi abbia dato l’ordine alla nave Diciotti di prendere a bordo i 177 migranti e dirigersi verso l’italia Repubblica per sbloccare una situazione insostenibile: alla fine la nave riuscì a sbarcare a Trapani con 67 profughi nonostante le proteste di Salvini. Adesso siamo solo alle prime battute, ma la tensione (e le sue possibili conseguenze) sono percepibili dietro ogni parola. Il ministro continua a puntare il dito sull’europa, che avrebbe «bellamente ignorato» per l’ennesima volta un’imbarcazione in difficoltà. «Se questa è l’europa, non è la mia Europa. L’italia ha già accolto, e speso, abbastanza. Sia chiaro a tutti, a Bruxelles e dintorni. Punto».
Ma cosa è successo in mare? Secondo una prima ricostruzione, il barcone — che I naufraghi salvati dalla nave Diciotti: 137 uomini, 6 donne, 34 minori. Altre 13 persone erano state sbarcate per motivi medici aveva il motore in avaria e infiltrazioni di acqua — è stato avvistato nella serata di mercoledì. Trovandosi in acque maltesi, il salvataggio è stato coordinato in una prima fase proprio dalle autorità della Valletta, che hanno fornito ai 190 migranti a bordo cibo, acqua e giubbotti di salvataggio e hanno permesso a 13 migranti di sbarcare (nel caso dei minori, insieme ai propri familiari): si tratta di tre bambini affetti da scabbia, una donna che ha avuto un aborto Lo sbarco
I 141 migranti dell’ Aquarius sono stati sbarcati nel porto di Senglea, a Malta: gli immigrati saranno poi redistribuiti tra 6 Paesi spontaneo, un uomo con linfedema, uno con forti dolori addominali e un altro in stato di collasso. Solo dopo sarebbe intervenuta la nave Diciotti, allertata dall’ sos arrivato al Centro italiano di coordinamento del soccorso marittimo, e avrebbe portato a bordo i 177 naufraghi. A quel punto la Guardia costiera italiana ha chiesto alla Valletta un porto dove sbarcare i migranti. Ma restano molti dubbi. E il caso rischia di ingrandirsi. Salvini potrebbe rivedere la disponibilità del nostro governo ad accogliere una parte dei migranti dell'aquarius, la nave di Sos Méditerranée e Msf approdata a Malta dopo 5 giorni di impasse. Secondo fonti del Viminale, citate da Lapresse, l’italia, se lasciata sola a gestire i migranti della Diciotti, potrebbe fare un passo indietro. L’accordo per l’aquarius prevede la redistribuzione delle 141 persone a bordo (e altri 60 migranti recuperati in zona Sar di Malta) tra Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Portogallo e Spagna. «Un gesto di concreta solidarietà europea», dice Malta. Ma ora potrebbe saltare tutto: e il governo italiano rifiutare i 20 immigrati che avrebbe dovuto accogliere.
Mentre la tensione sale anche su altri fronti: la polizia francese avrebbe utilizzato la forza per costringere tre migranti a uscire dalla carrozza di un treno partito dall’italia e diretto in Francia.