Migrazione interna
Sono un siciliano emigrato al Nord Italia per due volte perché, tra la prima e la terza, sono dovuto emigrare in Inghilterra per via dell’ultima crisi. Ebbene, la sensazione che ho avuto nel guardare la popolazione siciliana o meridionale, nel periodo della campagna elettorale, è stata la stessa che provo nel seguire le alterne vicende della nostra decotta compagnia di bandiera. In sintesi: venga il migliore offerente pur di salvarci. Il come fare e con che conseguenze non importa. Questa modalità di relazionarsi usata dalla popolazione meridionale, figlia forse della condizione a mio avviso disperata, non ha permesso di porre sul tavolo il problema della Questione meridionale nella sua interezza. Quest’ultima, appunto, è stata «trattata» da uno dei partiti di maggioranza con la sola promessa di un elargizione del Reddito di cittadinanza e penso che, per altri cinque anni, la condizione sociale ed economica in cui verserà il Meridione non sarà trattata in altro modo. Niente di strutturale insomma, intendendo per strutturale il provvedimento che scardina il paradigma precedente divenendo struttura. Giusto un dato Svimez: i nostri migranti economici meridionali (18-31 anni) negli ultimi diciotto anni sono stati pari a 2 milioni e moltissimi sono andati fuori Italia. Vi sembra possibile? Eppure ci sarebbe tanto da fare per politici volenterosi. Cesare Stagnini cesarestagnini@gmail.com.