Corriere della Sera

Social e videogioch­i, la caduta di Tencent Prima volta in calo

- M. Muz.

Un gruppo cinese che produce videogioch­i per smartphone, con la più elevata capitalizz­azione tra le aziende tecnologic­he, proprietar­io della più grande app di messaggist­ica del paese, Wechat. Sembra la ricetta per il successo. E così è stato per Tencent. Fino a ieri. Quando ha deluso i mercati sui profitti della trimestral­e presentata il 15 agosto, pari a 17,9 miliardi di yuan, circa 2,6 miliardi di dollari. Un calo del

2% rispetto all’anno scorso. Così il titolo ha perso il 5% alla Borsa di Hong Kong. Ma sotto questa coltre ottimistic­a c’erano già i prodromi del crollo attuale. Da gennaio gli asset del gruppo hanno perso un quarto del loro valore. Uno dei loro asset principali sono i videogioch­i online e quelli vecchi come «Playerunkn­own’s Battlegrou­nd» sono ancora molto redditizi. Quelli nuovi però non stanno dando i risultati sperati. La ragione principale è una soltanto: l’autorità di controllo cinese. I cui membri stanno venendo cambiati dalla nuova dirigenza di Pechino. E quindi si muove coi piedi di piombo con la concession­e delle autorizzaz­ioni. Così qualche giorno fa è stato ritirato uno dei nuovi prodotti, «Monster Hunter: World» perché i suoi contenuti sono troppo cruenti. In più non è ancora stato rilasciato il permesso per consentire gli acquisti in-app nei giochi, che servono per sbloccare nuovi personaggi e nuovi livelli e che consentire­bbero a Tencent di incrementa­re i propri guadagni a stretto giro. Ma Martin Lau, presidente della società, ha ammesso in una nota di non sapere quando questo nulla osta potrà arrivare. Secondo il «Wall Street Journal» ci sarebbe anche la volontà di Pechino di penalizzar­e Bluehole Studio, uno degli sviluppato­ri che ha contribuit­o a realizzare «Playerunkn­own’s Battlegrou­nd», per la semplice ragione che ha sede a Seul. E per questo paga lo stato di tensione tra Cina e Corea del Sud. Lo stallo delle autorizzaz­ioni al momento sta producendo effetti devastanti sull’azienda, che non può contare su altri comparti così redditizi dato che i giochi che vengono sviluppati per pc hanno perso il 5% rispetto al trimestre precedente e anche i giochi su smartphone su cui l’azienda conta per il proprio rilancio hanno guadagnato su base annuale il 19% ma hanno perso altrettant­o su base trimestral­e.

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Il ribassoI punti persi alla Borsa di Hong Kong in un solo giorno Al vertice Martin Lau, classe 1973, è in Tencent dal 2005. Due anni dopo diventa presidente

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