Fisco, il rilancio delle Zone speciali: pensioni esentasse, stile Portogallo
Il vicepremier Salvini chiede l’introduzione anche per le persone. Ecco cosa sono
Un’idea lanciata nel corso di un comizio elettorale in Calabria. Così il ministro dell’interno ha proposto una no tax area per la Calabria. Il concetto non è nuovo. Già il governo Gentiloni aveva creato delle Zone economiche speciali dedicate a zone del Paese legate a un’area portuale, destinatarie di un regime fiscale agevolato. Ma l’idea di Salvini è dedicata alle singole persone: «Ci sono migliaia di pensionati italiani che vanno in Spagna e Portogallo per non pagare la tassa sulle pensioni. Io penso che alcune zone del Sud che siano molto più belle, accoglienti e ospitali, quindi una zona di esenzione fiscale per i pensionati italiani e stranieri L’idea
● Durante una visita nel comune di San Luca in Calabria il vicepremier Salvini ha lanciato l’idea di attrarre gli over 65 con una tassazione ad hoc: «La Calabria è molto meglio di Spagna e Portogallo» può attrarre nuovamente degli investimenti». Non è chiaro a cosa faccia riferimento il ministro Matteo Salvini, senatore eletto in Calabria. Se a regioni come le Canarie spagnole, che prevedono agevolazioni per tutti a prescindere dall’età o al Portogallo, dove per i primi dieci anni non viene tassata la pensione dei nuovi residenti stranieri. Ma questo a prescindere dal territorio. Probabilmente alludeva all’algarve, la regione lusitana preferita dai pensionati tricolori insieme ai loro corrispettivi britannici. Ma la ragione è climatica, perché la zona è conosciuta per le lunghe estati, gli inverni miti e le splendide spiagge. A ogni modo la misura è dedicata solo ai pensionati stranieri e infatti il governo socialista di Lisbona è stato fortemente criticato in patria per la disparità di trattamento con i cittadini portoghesi. A ogni modo, l’esperimento di una no tax zone per i pensionati così com’è stata concepita è un inedito assoluto. L’unico precedente al momento è quello creato dal vecchio esecutivo dal decreto Sud varato nell’estate 2017 . Parliamo di aree, guidate da un comitato di indirizzo composto da governo, ministero delle infrastrutture, Regioni e Autorità portuali, in cui le grandi aziende possono