Gli interventi all’incontro di domani in ricordo dello statista
In questo intervento mi spetta il compito di mettere a fuoco il concetto di popolo dal punto di vista della teoria politica e di tratteggiare i caratteri dei movimenti politici detti populisti
Per esaminare i significati che assume il termine «popolo» in età democratica, e le strategie retoriche che ne hanno fatto e ne fanno uso, occorre distinguere due principali varianti: il popolo/comunità e il popolo/soggetto storico.
Nel primo significato, il concetto di popolo non solo è compatibile con la democrazia così come si è affermata in Occidente, ma, forse, è addirittura indispensabile per conferirle legittimità. Nel secondo significato, per popolo si intende un «soggetto storico» dotato di coesione, volontà e capacità di azione. Questa seconda variante, a mio giudizio, è invece incompatibile con la democrazia: è espressione di una concezione antipluralista, ostile alla dottrina individualista della cittadinanza nonché agli istituti e ai principi della rappresentanza democratica. Chi adotta quella concezione, per lo più, progetta di sostituire la rappresentanza democratica con un rapporto non mediato da istituzioni fra il leader e il popolo.
Un altro tema riguarda certi caratteri comuni dei movimenti che sono stati definiti populisti (i quali, tutti, si rifanno all’idea del popolo inteso come soggetto storico), si tratti del populismo russo o dei numerosi populismi latinoamericani. Se si fa ricorso alle analisi degli studiosi di questi movimenti, risulta che il populismo sia una figura della politica contemporanea