Corriere della Sera

Tutti a caccia di Ronaldo

Con CR7 la Juve entra nel futuro ma il suo arrivo farà bene a tutti

- Paolo Tomaselli

La sua sigla onnipresen­te sembra quella di un’auto da Formula 1 pronta a scattare o di un modulo per pagare le tasse prossime alla scadenza. CR7 è un po’ tutte e due le cose: l’atleta-macchina che ha portato il calcio nel futuro adesso è pronto a godersi il suo primo giro d’italia, a cominciare da Verona. Ma Ronaldo, che ha lasciato stizzito il Real Madrid e la Spagna dopo i trionfi ma anche i processi e i maxi risarcimen­ti fiscali, è pronto a diventare la tassa del weekend per tutti gli avversari, proprio come lo è stata la Juventus negli ultimi sette anni di vittorie: la fusione tra le due aziende, quella del portoghese e quella bianconera, non promette sentimenta­lismo e sogni, ma solide realtà e trofei da toccare con mano.

Per questo la frase più importante dell’estate, da stampare sui muri juventini è quella pronunciat­a da Massimilia­no Allegri durante la tournée negli Stati Uniti: «Basta euforia, Ronaldo deve essere la normalità».

Ma soprattutt­o all’inizio, se arriverann­o esibizioni muscolari o al contrario passi falsi inattesi, non sarà così semplice trattare CR7 come un giocatore normale. Anche perché l’attesa per l’epifania del Campione venuto a salvare il calcio italiano nell’estate dei senzamondi­ale è stata isterica e ha travolto anche gli avversari, chiamati ad alzare l’asticella ben più del previsto.

Quando Cristiano studiava da leader del Manchester United, Sir Alex Ferguson gli mostrava i vhs della Juventus, per inoculargl­i la fame di vittoria dello squadrone di Fabio Capello. E in fin dei conti lo sbarco del portoghese a Torino chiude anche un ciclo, quello della rinascita bianconera, che però deve davvero compiersi anche in Europa. Perché Ronaldo in fatto di successi è un campione molto democratic­o: ha vinto cinque campionati (tre in Premier e

Autostima

Cristiano porta l’istinto del killer, fisicità E alzerà l’autostima della squadra di Allegri

due nella Liga), cinque Champions (una coi Red Devils e quattro con il Real) e naturalmen­te cinque palloni d’oro. La Juve che punta all’ottavo scudetto consecutiv­o può stimolarlo ad essere sempre sul pezzo in campionato, anche se la gestione fisica andrà calibrata. Ma in Europa sarà Cristiano a dare a tutto l’ambiente qualcosa in più: un mix di autostima, istinto killer nelle partite decisive e fisicità debordante che un certo Gonzalo Higuain, non ha quasi mai portato in valigia al di là del confine.

Anche per questo, ciò che andrà in scena da domani sarà qualcosa di completame­nte diverso: Ronaldo non ha la classe pura di Messi, Pelé, Maradona, Platini o Cruyff. Ma a 33 anni, pur avendo giocato finora quattro stagioni in meno rispetto al grande olandese, ha già disputato oltre 250 partite più di lui: un’enormità, un dato tra mille altri che serve a capire l’evoluzione della specie calcistica e il suo simbolo più potente e più moderno, che esce dal campo con la testa alta anche quando perde, come al Mondiale russo, eliminato dall’uruguay agli ottavi dopo la pirotecnic­a tripletta all’esordio contro la Spagna.

Chissà se Cristiano avrà l’opportunit­à di mostrare subito anche in serie A la sua classica esultanza, esportata in tutti gli stadi spagnoli e in buona parte d’europa: quella in cui salta di gioia, indicando il terreno appena annesso, l’ennesimo.

Un movimento tellurico in cui il confine si sposta sempre più in là. Non solo il confine di Ronaldo il Conquistat­ore, ma quello di tutta la squadra, quasi «costretta» a tirare fuori il meglio di sé per inseguire il proprio capobranco. Per gli avversari, più che una linea immaginari­a è un solco concreto. Che sembra già preoccupan­te prima ancora di cominciare.

Solco

Il portoghese sarà uno stimolo, il solco con gli avversari ora sembra più profondo

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Colpo Cristiano Ronaldo, 33 anni, portoghese di Madeira: la Juventus lo ha acquistato dal Real Madrid per 117 milioni di euro.È stato il colpo dell’estate che ha scosso il mercato. In bianconero guadagnerà 30 milioni di euro netti per i prossimi quattro anni

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