«Vai via negro» Critica la cena al ristorante e viene pestato
d’oro ai benemeriti della cultura e dell’arte.
Sul furto indaga la polizia che ha effettuato un sopralluogo con la Scientifica alla ricerca di eventuali tracce lasciate dai ladri. Da Alessandro, via Twitter, arrivano parole di ringraziamento per «tutti coloro che mi hanno inviato messaggi d’affetto. Sopravviveremo, sono un uomo fortunato e non lo dimentico. Grazie alla polizia per il lavoro che sta facendo». Il cinguettio che segue è spassoso, con scena del film I soliti ignoti e sorriso: «Catturati i ladri che hanno rubato in casa mia, pare abbiano usato la famosa tecnica del buco... Una risata vi seppellirà».
La polizia, intanto, ha ascoltato i pochi vicini di casa di Gassmann.
E avrebbe acquisito i video delle numerose telecamere di vigilanza puntate sia su via dei Coronari sia nell’androne e sulle scale del palazzo.
Le indagini, avvolte dal riserbo quantomeno in attesa del rientro a Roma dell’attore, si stanno estendendo anche al mondo dei ricettatori, partendo dal presupposto che proprio i premi assegnati a Vittorio Gassman siano molto particolari e di grande valore ma per questo motivo difficili da piazzare sul mercato nero. Ecco quindi che si fa largo anche l’ipotesi che i ladri, spesso all’oscuro della professione delle loro vittime, in questo caso possano aver agito su commissione dopo aver studiato con cura le abitudini di Alessandro Gassmann. Da qui accertamenti anche sull’ipotesi dell’esistenza di un eventuale basista. I fatti
● Probabilmente nella notte tra il 15 e il 16 agosto dei ladri si sono introdotti nell’abitazione romana di Alessandro Gassmann, in via dei Coronari
● Oltre a diversi oggetti i ladri hanno portato via anche alcuni premi assegnati al padre Vittorio ● L’attore era in vacanza negli Stati Uniti e non è ancora rientrato a Roma
● A dare l’allarme è stata la governante
● Alessandro Gassmann ha ironizzato su Twitter postando una foto dei Soliti Ignoti e scrivendo: «Catturati i ladri che hanno rubato in casa mia!!!» (sopra)
«Siamo in Calabria, non sei a casa tua, vai via negro di m...». Poi botte da orbi. L’hanno atteso nel parcheggio del ristorante «Riva» a Falerna per dargliele di santa ragione, procurandogli diverse fratture. In sette hanno preso di mira un cittadino dominicano, M.C.J., 29 anni, bastonato e picchiato solo perché si era lamentato di alcune pietanze consumate all’interno del locale. L’extracomunitario era in compagnia della moglie di 36 anni, incinta, e della suocera, di 69, famosa chef nel suo Paese. Nel tentativo di aiutare il genero anche lei è stata malmenata riportando diverse fratture. Tra gli aggressori ci sarebbe anche un cameriere del locale. «Risali in auto e vai via che in Calabria i negri non sono accettati» avrebbe gridato durante il pestaggio. Prima, secondo la polizia di Lamezia, si sarebbe rivolto a un altro extracomunitario intimandogli di buttare fuori dal locale «quel negro di m...». L’aggressione risale a Ferragosto. La vittima con moglie e suocera aveva deciso di recarsi nel locale aperto da poco. «Li ho visti sorridenti e mi hanno fatto i complimenti per il cibo, tanto che gli ho anche offerto un amaro», afferma il titolare che ha voluto conservare l’anonimato. «È un fatto increscioso, il razzismo non c’entra nulla, qui da me lavorano due extracomunitari e vengono a mangiare tantissimi neri che hanno gli stand qui davanti al locale — ci tiene ad aggiungere —. Se qualcuno dei miei dipendenti ha sbagliato, pagherà». La polizia ha già sequestrato le registrazioni della videosorveglianza.