Gori scrive ai bergamaschi: senza vaccini niente asilo
Il sindaco: «Serve chiarezza, l’obbligo è in vigore». L’anno scorso solo 4 su 515 non in regola al nido
La mail ai genitori è chiara: i bambini non vaccinati non entreranno negli asili nido di Bergamo. «La legge Lorenzin è ancora in vigore, era necessario fare chiarezza. E in questo momento le norme non consentono a chi non è vaccinato di accedere alle strutture educative», spiega Giorgio Gori. Il sindaco dem precisa che l’intenzione è di eliminare ogni ambiguità. Da qui la scelta di scrivere a 540 famiglie e di indirizzare lo stesso messaggio (attraverso la stampa e i dirigenti scolastici) anche a quelle degli iscritti alle scuole dell’infanzia.
«Serve chiarezza, nelle ultime ● Fondatore della casa di produzione Magnolia è stato direttore di Canale 5 settimane è stata fatta non poca confusione», aggiunge, riferendosi all’approvazione del cosiddetto obbligo flessibile.
Il decreto Milleproroghe contenente l’emendamento che modifica la norma sulle vaccinazioni è stato convertito al Senato, prima della pausa estiva. Non ancora alla Camera. «È chiaro, quindi, che per l’inizio dell’anno educativo il Parlamento non farà in tempo a completare l’iter di modifica dell’attuale legge (Lorenzin), che perciò rimane vigente, con le stesse regole dello scorso anno», scrive l’amministrazione nella lettera alle famiglie con bambini iscritti nei nidi e nelle materne. Di conseguenza, in applicazione delle relative norme, i bambini non vaccinati non potranno entrare a scuola: «Finché non cambia la legge, le indicazioni — dice Gori — sono che non entra nelle scuole chi non è in regola con il calendario vaccinale. Ma rimane iscritto, ed entra quando regolarizza la posizione».
In Lombardia, a differenza di altre regioni, l’anagrafe vaccinale esiste e, basandosi sui dati forniti dall’azienda per la tutela della salute (Ats), il Comune di Bergamo ha aggirato il meccanismo delle autocertificazioni. Come si è visto nelle ultime settimane, esistono casi di genitori — rei confessi sui social — che hanno dichiarato di avere figli in regola pur non essendolo. L’ats sta ora ricontrollando le dichiarazioni dell’ultimo anno e anche per questo Bergamo ha scelto di basarsi solo sui dati dell’azienda sanitaria, come unica fonte credibile per sapere se un bambino sia realmente vaccinato.
Resta comunque difficile immaginare per il 3 settembre, giorno d’apertura dei nidi a Bergamo, scene di bambini respinti alla porta delle strutture comunali. Nel passato anno scolastico in città, su un bacino di 515 iscritti agli asili nido, solo 4 erano risultati non in regola con l’obbligo. I genitori, per altro, si erano poi impegnati a vaccinarli. È presumibile che anche quest’anno l’incidenza dei non vaccinati in città sia molto bassa. Ma Gori e la sua amministrazione puntano soprattutto a mandare un messaggio. Tanto da aver inserito nella mail ai genitori un passaggio della lettera aperta rivolta da 40 scienziate italiane al ministro della Salute Giulia Grillo: «Per noi cittadini, vaccinare noi stessi e i nostri figli è un’azione di responsabilità e solidarietà sociale».