La rivincita dell’astronauta che fu scartato dalla Nasa
Mark Stucky è l’ex militare che guida lo Spaceshiptwo
Era stato rifiutato dalla Nasa, adesso Mark Stucky, 59 anni, sarà al comando dello Spaceshiptwo, il razzo turistico progettato dalla Virgin Galactic, la società del miliardario Richard Branson. Per viaggiare sull’astronave turistica il biglietto costa 250 mila dollari.
«Abbiamo fatto un buon volo». Poche parole, ma sono bastate a Mark Stucky, 59 anni, per dire che l’aeroplano a razzo Spaceshiptwo di Richard Branson sta davvero viaggiando veloce verso la prima missione per turisti spaziali. Era il 5 aprile 2018 e Mark scendeva dal velivolo assieme al suo co-pilota Dave Mackay dopo aver raggiunto i 25.686 metri d’altezza sfrecciando quasi al doppio della velocità del suono. Intorno, il vuoto del deserto di Mojave, in California, dove l’aviazione americana ha la sua più importante base di collaudo. Lì, accanto agli hangar militari, ci sono quelli di Virgin Galactic, la società di Branson che sta preparando il nuovo straordinario aeroplano capace di salire alle soglie dello spazio ospitando chi può acquistare un biglietto da 250 mila dollari. E l’anno prossimo l’avventura potrebbe iniziare, grazie a Mark battezzato «rocket man», l’uomo razzo, ormai entrato nella leggenda.
«Volevo diventare un astronauta. Lo avevo sempre desiderato. Quando lo chiesi a mio padre rifiutò la prospettiva dicendo che bisognava essere un pilota militare». Il padre Paul era obiettore di coscienza. Incurante, Mark entrò nei Marines pilotando i Phantom e cercando senza successo di diventare astronauta. La Nasa lo prese, ma solo come pilota collaudatore. Spedendolo nella base di Edwards, nel deserto di Mojave. Qui Mark ha volato con aeroplani spia del Pentagono e partecipato al progetto di un jet segreto studiato dalla Nasa assieme all’usaf. «Ma quando ho visto che l’aviazione preferiva progettare aerei senza pilota me ne sono andato».
Presto, però, è tornato a indossare la divisa dell’aviazione: pilota in Iraq. «Ero nel mio ufficio in uno degli ex palazzi di Saddam Hussein e vidi in tv il primo volo dell’aeroplano a razzo Spaceshipone per far volare turisti nello spazio». Torna a casa decorato per «missioni impossibili» con il sogno di collaudare il nuovo aereo a razzo costruito da Scaled Aerospace. Ma un incidente in parapendio vicino a Las Vegas lo tiene a terra per qualche mese. È un momento duro. Divorzia dalla moglie: «Non approvava il mio amore per il volo». Mark, però, non si ferma. Scaled Aerospace lo accoglie. Compie due dozzine di voli, tre dei quali collaudando il motore a razzo.
Il 31 ottobre 2014 ai comandi dello Spaceshiptwo ci sono i suoi colleghi Peter Siebold e Mike Alsbury. A un certo punto qualcosa non va e il jet si sbriciola nel cielo della California. Solo Siebold riesce a salvarsi. Branson decide allora di prendere il controllo della società per trasformare un velivolo ancora sperimentale nel vero jet a razzo per turisti. Intanto un altro miliardario, Jeff Bezos, fondatore di Amazon, si appresta a lanciare dei turisti con un razzo e una capsula. Branson non vuole perdere la sfida e affida a Mark Stucky la rinascita del suo gioiello con le ali dopo il tragico incidente.
L’impresa non è facile ma dopo una serie di voli come un aliante arriva il giorno del test anche con l’accensione del razzo. Il 5 aprile Mark e Dave sono seduti ai comandi. Salgono rapidi e Mark ordina l’accensione del razzo che li spingerà nell’azzurro. Tutto sembra funzionare quando Mark fatica a controllarlo e si teme il peggio. Qualcosa non va, si pensa di interrompere tutto ma con ansia si arriva allo spegnimento del razzo come previsto. E il velivolo torna giù docile mentre Mark lo riporta sulla pista di Mojave.
Si scoprirà poi che un guasto al giroscopio stava per provocare un nuovo disastro, evitato grazie alla freddezza del super pilota collaudatore. Lui non si scompone. «Un buon lavoro», dice scendendo dalla scaletta. Richard Branson, che segue il test dalla sua casa in Svizzera, con un tweet ricorda che adesso la strada per lo spazio è riaperta per i 600 turisti che gli hanno versato un anticipo per quei quattro minuti di volo in assenza di peso a 100 chilometri di altezza. Mark? Lui è pronto.