IL DOCUMENTO
I tagli sulla vigilanza: «Gli ispettori del ministero costretti ad anticipare le spese per i sopralluoghi»
L’epoca delle privatizzazioni e la scelta dei Benetton
1 È il 1999 quando il governo, allora guidato da Massimo D’alema, decide di privatizzare la società Autostrade, all’epoca uno dei «gioielli» del gruppo pubblico Iri, al quale garantiva un ricco incasso. All’iri, che ne era l’azionista di maggioranza assoluta con l’86%, subentra con il 30% del capitale un nucleo stabile di azionisti privati guidati da Gilberto Benetton, riuniti nella società Schemaventotto. Il restante pacchetto, il 56%, viene destinato al mercato borsistico attraverso un’offerta pubblica di vendita. L’ipotesi di privatizzare la rete autostradale era in piedi sin dal governo Ciampi (1993)
L’opa totalitaria sul gruppo: cambia l’assetto di Autostrade
2 Per rilevare il 30% di Autostrade, Schemaventotto, controllata al 60% dai Benetton, sborsò nel 1999 circa 2,5 miliardi di euro. Il resto delle azioni collocate in Borsa consentirono all’iri di realizzare un incasso di circa sei miliardi. Nel febbraio 2003 Schemaventotto lanciò un’opa totalitaria su Autostrade rilevando l’84% della società grazie anche ai ricavi dei pedaggi dei cinque anni precedenti per circa 11 miliardi di euro. L’acquisto venne finanziato interamente a debito tramite una newco poi fusa nelle Autostrade. In quasi tre anni Schemaventotto recuperò quanto speso per la concessione fino al 2038
Lo schema di Convenzione firmato con l’anas nel 2007
3 È nel 2007, con il secondo governo Prodi, che Autostrade per l’italia e Anas, l’ente concedente, firmano lo schema di Convenzione che disciplina ancora oggi, nelle linee guida, il rapporto tra l’ente concedente e il Concessionario. Lo firmano, per l’anas, Pietro Ciucci, e per Autostrade l’attuale amministratore delegato Giovanni Castellucci. Il contratto ha origine in un decreto legge dell’anno precedente. Sono affidati ad Autostrade una serie di compiti, tra cui la progettazione e l’esecuzione degli interventi di adeguamento della rete autostradale. Tra le opere da finanziare, ma previste, c’è anche la Gronda di Genova
L’atto aggiuntivo del 2013 e la Vigilanza al ministero
4 Sei anni dopo, le due parti firmano un atto aggiuntivo con cui aggiornano la Convenzione del 2007. Lo firmano l’architetto Mauro Coletta, a capo del dipartimento di Vigilanza sulle concessionarie autostradali del ministero dei Trasporti, nel frattempo subentrato all’anas, e Giovanni Castellucci. La sigla è del 23 dicembre 2013, al governo c’è Enrico Letta. La Vigilanza passa al ministero dei Trasporti a seguito di una legge del 2011 (governo Monti): l’anas deve rinunciare all’attività ispettiva essendo ente concedente ma anche concessionario di alcune tratte