Gli asiatici Usa alla riscossa
Un film di Hollywood accende i riflettori sulla minoranza in ascesa negli Stati Uniti, dalla cultura alla politica
Per questo è importante essere visibili», ha commentato sul New York Times la scrittrice Jenny Han.
Gli asioamericani sono il gruppo etnico — dati del Pew Research center — che cresce più in fretta nel Paese, più ancora dei latinos: un balzo del 72% dagli 11,9 milioni del 2000 ai 20,4 del 2015. Della discriminazione nei loro confronti non si parla molto, ma metà degli studenti asiatico americani (due terzi nel caso dei Sikh americani) racconta di essere stato bullizzato. Sono anche la minoranza più variegata degli Stati Uniti (venti Paesi di origine tra Est e Sudest asiatico e Subcontinente indiano), dove la differenza tra ricchissimi e poverissimi è raddoppiata dal 1970 a oggi e dietro il luccichio dei «crazy rich» ci sono sacche enormi di povertà, come a New York, dove gli asiatici sono il gruppo di immigrati più povero.
Ma in tanti settori sono sempre più visibili e di successo. Meno di dieci anni fa il New York Times definiva la nuova «onda asiatica» il più grande cambiamento nella moda contemporanea. Oggi Jason Wu, Alexander Wang e Phillip Lim sono delle star. Il mondo dell’industria e della tecnologia, soprattutto sulla West Coast, è pieno di immigrati o figli di immigrati. Il cofondatore di Yahoo è Jerry Yang, taiwanese naturalizzato americano, la Ceo uscente di Pepsi Indra Nooyi è di origini indiane, Priscilla Chan, moglie di Mark Zuckerberg, pediatra e filantropa, ha radici cinesi. Tiger Woods, figlio di un afroamericano e di una thailandese, è il campione di golf più famoso di sempre. Nel 2016 il Pulitzer è andato a Il simpatizzante, primo e celebratissimo romanzo dello scrittore Viet Thanh Nguyen, nato in Vietnam. è ispirato all’omonimo romanzo del 2013 dell’autore singaporianoamericano Kevin Kwan. La storia ruota intorno a un grande matrimonio a Singapore In politica la prima senatrice giamaico-indiana, la democratica californiana Kamala Harris, è anche uno dei nomi ricorrenti quando si deve compilare la lista dei potenziali candidati alle prossime presidenziali. Oltre all’indiano americana Nikky Haley, ambasciatrice Usa all’onu, nell’amministrazione Trump c’è anche la segretaria ai Trasporti Elaine Chao, immigrata da Taipei quando aveva otto anni e già membro del gabinetto di Bush figlio (a cui spetta il record di presenze asioamericane).
Solo Hollywood era rimasta indietro, fino ad ora, fino a questa scommessa che sembra già vincente: il film è costato 30 milioni e dal giorno dell’uscita, mercoledì, ne ha incassati 34, battendo al box office tutti gli «avversari» del weekend. @marilisap