Corriere della Sera

L’inter fa sciopero senza idee e intensità Il Sassuolo fa festa

Emiliani ancora tabù, decide il gol su rigore di Berardi Sotto accusa Dalbert, Icardi si mangia il pareggio

- DA UNO DEI NOSTRI INVIATI Alessandro Bocci

Non c’è squadra, non c’è gioco, non ci sono idee. Sempliceme­nte non c’è l’inter, che sciopera alla prima giornata. Altro che anti Juve. Mancano intensità, concentraz­ione, attenzione. Il Sassuolo, organizzat­o, determinat­o, quadrato, anche un briciolo fortunato, fa le cose che deve fare, correndo, mettendoci l’anima, cercando di sopperire al maggior tasso tecnico dei rivali spremendos­i in ogni zona del campo. Così porta a casa i primi tre punti della stagione, inaspettat­i e meritati, grazie a un rigore d’astuzia guadagnato da Di Francesco su Miranda e trasformat­o dal rinato Berardi.

Spalletti sbaglia formazione, facendo giocare lo sciagurato Dalbert e nel secondo tempo, con Perisic al posto del francese e Asamoah arretrato sulla linea dei terzini, qualcosa di meglio la sua squadra combina. Ma è troppo poco. Gioca a strappi, con rabbia e senza fluidità. Icardi si mangia il pareggio e proprio al novantesim­o Consigli fa una prodezza sull’incornata di De Vrij. Alla fine, dopo cinque minuti di recupero, resta forte il senso di delusione per i 5 mila tifosi venuti al Mapei Stadium con la speranza di assistere a un altro spettacolo. Invece fa festa il Sassuolo, che con l’inter ha perso due volte 7-0, ma ha vinto le ultime quattro sfide.

De Zerbi azzecca le mosse: il capitano Magnanelli si abbassa saggiament­e avvicinand­osi ai difensori e togliendo spazio e opportunit­à a Lautaro Martinez, il centrocamp­o è dinamico, gli esterni Berardi e Di Francesco aprono la molle difesa interista. Dalbert, pagato l’anno scorso 20 milioni più 5 di bonus, è l’emblema della serataccia nerazzurra. Il francese sbaglia tutto, impreciso negli appoggi anche più banali, mai propositiv­o quando scende sulla fascia sinistra, travolto da Berardi. Il Sassuolo sceglie di giocare nella sua zona e ha ragione. Spalletti, in maniche di camicia, assiste impietrito allo scempio.

L’allenatore sceglie la stessa squadra che aveva stregato l’atletico Madrid nell’ultima amichevole, con la sola eccezione di De Vrij al posto dell’acciaccato Skriniar, ma la partita è subito in salita. Manca tutto: il ritmo, la voglia, la fluidità della manovra. La difesa trema, la linea mediana composta da Vecino e Brozovic è molliccia. Solo Icardi e Asamoah si salvano nel grigiore generale di un primo tempo vuoto. Il capitano ha due occasioni e prova a sfruttarle. L’ex bianconero invoca un rigore per un intervento da dietro di Magnanelli e nella serata di straordi- naria follia dei compagni almeno sa sempre che cosa fare.

Nel secondo tempo Spalletti procede subito all’inevitabil­e aggiustame­nto inserendo Perisic. Rispetto al terribile primo tempo ci sono tracce di vita sul pianeta nerazzurro. L’inter alza il baricentro, aumenta il ritmo, ci mette un briciolo di energia. Proprio il nuovo entrato spaventa Consigli dopo appena due minuti. E se Boateng colpisce il palo esterno, Icardi divora il possibile 1-1 spedendo sopra la traversa il ghiotto suggerimen­to da sinistra di Perisic. Spalletti tenta il tutto per tutto facendo esordire

Keita al posto dell’evanescent­e Lautaro Martinez, la rivelazion­e dell’estate interista, ma in grande difficoltà al primo esame vero. Poi è la volta di Karamoh (per Candreva ormai non c’è più posto). Il finale è rabbioso. Il Sassuolo chiude gli spazi e accorcia le linee, senza più tentare neppure il contropied­e. De Vrij, proprio all’inizio del recupero, ci prova di testa: Consigli fa un miracolo. Ma forse è giusto così. Spalletti era stato chiaro: abbiamo la bici, bisogna pedalare. Contro il Sassuolo, l’inter sceglie di andare a piedi.

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(Lapresse, Ansa) Dischetto Domenico Berardi, 24 anni, realizza il calcio di rigore che ha regalato al Sassuolo la vittoria sull’inter.Nel tondo, il fallo di Miranda, 33, su Di Francesco, 24 anni

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