Contatti tra Berlino e le altre cancellerie
Oggi l’incontro a 12 a Bruxelles (tra gli sherpa), ma sui migranti per ora filtrano solo no
Oggi, spiegano i comunicati, si cercherà un «approccio comune europeo» alla questione dei migranti. Come già due mesi fa, sempre a Bruxelles, tentarono di fare i 27 capi di Stato e di governo dell’ue. Ma questa volta, sarà ancor più difficile: a sedersi intorno al tavolo saranno gli sherpa, i consiglieri politici, e non di 27 ma di 12 governi. E sullo stesso tavolo ci sarà da affrontare subito un problema enorme, cioè l’ombra della «Diciotti», che non può far sbarcare in Italia i migranti salvati in mare perché non c’è il via libera del governo.
Così, a Bruxelles, l’atmosfera è grigia, nonostante la buona volontà degli sherpa prevale il pessimismo, e dalle cancellerie europee trapelano sconsolati commenti ufficiosi. Come: «Questo è un problema italo-italiano». Ci chiedono di collaborare alla redistribuzione dei 177 migranti salvati dalla Diciotti, avrebbero obiettato nelle ultime ore fonti ufficiose spagnole, e non c’è alcuna opposizione di principio: ma la Spagna, di migranti, ne avrebbe accolti in queste settimane quasi il doppio, circa 300. Intanto dalla cancelleria tedesca fanno sapere che sono in corso contatti tra alcuni Paesi europei per trovare un’intesa sulla ripartizione dei migranti.
E poi, c’è l’incertezza sulle posizioni italiane. Nessuno lo dice apertamente: ma nelle altre capitali, a torto o a ragione, si percepisce che a Roma c’è un governo diviso al suo interno. Non solo: più o meno ogni altro esecutivo ha fra i suoi ministri qualcuno vicino alle posizioni di Salvini; e questo diluisce spesso, per così dire, la volontà di intervenire nelle questioni tricolori. Alla riunione di oggi sono stati invitati i rappresentanti di Italia, Francia, Germania, Austria, Spagna, Portogallo, Lussemburgo, Olanda, Belgio, Malta, Grecia e Irlanda.
«Ci siamo rivolti — ha spiegato un portavoce della Commissione Europea — a quegli Stati membri che hanno offerto sostegno nelle recenti operazioni e ai Paesi direttamente coinvolti». E però, «certamente la riunione è aperta a qualsiasi Stato interessato a trovare soluzioni europee». L’obiettivo è appunto quello di trovare «una soluzione duratura europea di lungo periodo» sugli sbarchi dei migranti. O di individuare, detto nel linguaggio politico-diplomatico, «il percorso da seguire per una soluzione sostenibile sulla base dell’esperienza e della cooperazione degli Stati membri sugli sbarchi e della condivisione delle responsabilità nelle ultime due settimane».
La battuta
Il commento (sarcastico) che circola è: questo è un problema italo-italiano