Corriere della Sera

Addio al poeta Ciril Zlobec Tradusse Dante e Montale in lingua slovena

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Il poeta e scrittore sloveno Ciril Zlobec è morto ieri a Lubiana, all’età di 93 anni. Nato a Ponikve nel 1925, Zlobec è stato studioso e traduttore dalla lingua italiana di autori quali Dante, Foscolo, Carducci, Leopardi, Montale, di Moravia e Sciascia, e con i suoi versi è stato tra gli artefici della rottura della poesia slovena dal realismo socialista. Docente all’accademia di Scienze e arti di Lubiana, da giovane ha frequentat­o il ginnasio a Gorizia, da cui è stato espulso nel 1941 perché scriveva versi in sloveno. Nel 1942 è stato confinato in Abruzzo ed è poi entrato nella Resistenza. Due volte eletto al Parlamento repubblica­no sloveno, l’ultima sua funzione politica è stata quella di vicepresid­ente della Repubblica di Slovenia subito dopo il distacco dalla Federazion­e jugoslava. Numerosi sono i premi e le onoreficen­ze che ha ricevuto anche in Italia: Commendato­re al merito della Repubblica italiana (1984), il Premio Eugenio Montale (1984), il riconoscim­ento «Insigne italianist­a» (Fondazione Campiello, 1991), il Premio Carlo Betocchi (1993), il sigillo d’argento della città di Trieste (1995) e il Premio speciale Giuseppe Acerbi (1998). Tra le sue opere: L’infanzia fuggita (1957), Carso (1976), La mia breve eternità (Bulzoni, 1991). (c. br.)

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Ciril Zlobec (1925-2018)

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