Il leader invita Ilaria Cucchi al Viminale: punire chi sbaglia Lei: «Ci sarò»
ROMA «La prima cosa che dirò a Matteo Salvini — sostiene Ilaria Cucchi — è che non è giusto, dopo tutta la sofferenza patita dalla nostra famiglia, subire pure gli insulti dei sindacati delle forze dell’ordine». Lei e Matteo Salvini si vedranno presto al Viminale: il ministro dell’interno ha accolto ieri la sua richiesta di avere un incontro. Il ministro dell’interno era stato tirato in ballo da Ilaria Cucchi mercoledì al Festival di Venezia, dopo la proiezione del film Sulla mia pelle che ricostruisce la vicenda del fratello Stefano, morto a 32 anni, il 22 ottobre 2009, in seguito alle percosse ricevute dopo l’arresto. «Dedico il film a Salvini — aveva detto la Cucchi —. Chiedo a lui un incontro pubblico anche se so che non l’accetterà mai perché in campagna elettorale ha affermato che gli faccio schifo...». E invece: «Vedrò il film e incontrerò la famiglia Cucchi al ministero — le parole ieri di Salvini —. I pochissimi che sbagliano vanno puniti anche più degli altri, però difenderò sempre il lavoro, la sicurezza e la vita delle forze dell’ordine».
Cinque carabinieri sono sotto processo per la morte del ragazzo accusato di spaccio. Ilaria ieri ha accettato «volentieri la disponibilità del ministro» e ha aggiunto di «apprezzare che Salvini riconosca che chi sbaglia indossando la divisa, come sono certa dimostrerà il processo, meriti una punizione più severa». «Dal ministro — conclude — mi aspetto però, oltre alle scuse doverose per quello che mi disse all’epoca, un cambio di rotta sui diritti umani». E sulla polemica circa i finanziamenti pubblici del film, sollevata da Gianni Tonelli, ex segretario del Sap, oggi deputato leghista, taglia corto: «Da questo film non ho alcun ritorno economico e ne vado fiera. Sarebbe bello, piuttosto, diffonderlo nelle scuole. Ecco il regalo che chiedo per Stefano».