Scontro Autostrade-governo: «Noi adempienti». «Indecente»
Toninelli replica alla nota del gestore. Di Maio: «Meglio se tacciono»
Chiamarla tensione è riduttivo. Fra il governo e Autostrade è guerra. Con la società che scrive di aver rispettato tutti «gli obblighi concessori», il ministro Danilo Toninelli che risponde «indecente», il vicepremier Luigi Di Maio che invita la società a «tacere» e il sottosegretario Giorgetti che sulla revoca della concessione dice: «È il primo obiettivo».
Comincia tutto con il doppio Consiglio di amministrazione di ieri (di Autostrade e della capogruppo Atlantia) che deve dare una risposta al ministero dei Trasporti dopo il via alla procedura per la revoca della concessione ad Autostrade. Alla fine del consulto viene diffusa una nota in cui si dice che il Consiglio di amministrazione «ha confermato il proprio convincimento in merito al puntuale adempimento degli obblighi concessori da parte della società» e che entro oggi il ministero avrà «la lettera di riscontro e i relativi allegati».
Toninelli legge la nota e scrive immediatamente un tweet: «È incredibile sentir parlare Autostrade di «puntuale adempimento degli obblighi» dopo una tragedia con 43 morti, 9 feriti, centinaia di sfollati e imprese in ginocchio. Siamo all’indecenza. Rimetteremo le cose a posto e ridaremo sicurezza e servizi ai cittadini che viaggiano».
Il secondo affondo arriva da Di Maio, stavolta via Facebook: «Me la sono letta tutta, la convenzione. Far crollare il ponte causando 43 morti non era nel contratto». E ancora: «Dai Benetton ci aspettiamo solo le scuse e i soldi per la ricostruzione del ponte, che non faranno loro. Per il resto consiglio ad Autostrade di tacere... Gli italiani non ne possono più delle loro dichiarazioni fuori luogo».
In tutto questo si inserisce anche la dichiarazione del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, il leghista Giancarlo Giorgetti, che in un’intervista a Peter Gomez esprime dubbi sulla nazionalizzazione ipotizzata dai 5 Stelle ma conferma l’intenzione di revocare la concessione: «La responsabilità di Autostrade appare evidente, e la vedo difficile pensarla diversamente. Primo obiettivo è la revoca, poi discuteremo politicamente come procedere».
Comune, Regione e Camera di Commercio di Genova, intanto, fanno sapere di aver mappato le aziende che hanno subito danni diretti o indiretti dal crollo del ponte Morandi: sono 1.432, di cui 95 con più di 50 dipendenti (40 imprese si trovano in zona rossa). Sempre sul fronte genovese è di ieri l’insediamento di una commissione di esperti che dovrà aiutare il commissario delegato per il superamento dell’emergenza, Giovanni Toti, e il sindaco Marco Bucci, a prendere le decisioni sulle attività di messa in sicurezza e di definizione della zona rossa e sul piano di abbattimento del Morandi.