Corriere della Sera

Vendemmia col sorriso: c’è il 20% di uva in più, la Puglia batte il Veneto

I dati di Assoenolog­i: si torna alla normalità

- Di Luciano Ferraro

La Puglia del Primitivo e del Negramaro batte il Veneto del Prosecco e dell’amarone. Secondo il report degli enologi italiani sulla raccolta dell’uva in corso, almeno per la quantità di vino prodotto, la regione del governator­e democratic­o Emiliano correrà più forte di quella di Zaia. Dopo la disastrosa vendemmia del 2017, la più scarsa dal dopoguerra, quella iniziata pochi giorni può diventare la raccolta della riscossa. «Stimiamo — assicura il presidente di Assoenolog­i Riccardo Cotarella, che Macron sta per nominare cavaliere francese dell’ordine agricolo — un aumento del 21% rispetto allo scorso anno e una qualità eterogenea, buona con diverse punte di ottimo ed alcune di eccellente».

Nelle loro 17 sedi, gli enologi I milioni di ettolitri di vino e mosto prodotti in più rispetto al 2017 (stima) I milioni di ettolitri che l’italia potrà vendere grazie a questa annata raccolgono da agosto migliaia di dati locali. Il risultato è un dossier provvisori­o, visto che i vendemmiat­ori in alcune zone saranno in azione fino all’ultima settimana di ottobre (in Valtellina e sull’etna). Se sulla qualità dei vini, ora che solo il 15% delle uve è in cantina, si può solo formulare auspici, sul volume è già il momento delle previsioni.

«Questo è l’anno del ritorno alla normalità — spiega Cotarella — siamo tornati nella media delle quantità prodotte e anche i tempi della vendemmia sono quelli tradiziona­li, mentre l’anno scorso era stata anticipata fino a due settimane». È una vendemmia che torna allegra. E sempre più in notturna. Lanciata in Sicilia da Donnafugat­a, si è trasformat­a ieri in festa al chiaro di luna anche a Menfi da Mandraross­a, il marchio della coop Settesoli. Moda esportata in Veneto, sempre ieri, tra i filari del Prosecco alla Vigna di Sarah (l’ex bocconiana Dei Tos), a Vittorio Veneto. E dall’ex modella Elisa Dilavanzo che sui Colli Euganei ha lavorato ieri notte a fianco di monsignor Liberio Andreatta, arrivato dal Vaticano per raccoglier­e fondi destinati al restauro di un capitello.

Gelate e grandine del 2017 hanno lasciato il posto agli effetti tropicali del riscaldame­nto climatico. «Maggio e giugno — dice Assoenolog­i — sono stati più caldi e piovosi, questo ha aumentato l’umidità favorendo l’arrivo di alcune malattie della vite. Zone circoscrit­te del Centro Sud ad agosto sono state colpite

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy