Corriere della Sera

I 90 anni dell’azienda con una dinastia tutta al femminile

Libro e una sfilata-evento per Luisa Spagnoli

- Maria Teresa Veneziani

Negli Anni ‘60 erano Sophia Loren, Sylva Koscina, Virna Lisi, Elsa Martinelli a posare per i cataloghi di moda e alcune campagne pubblicita­rie ebbero per protagonis­ta Veruschka. Oggi testimonia­l d’eccezione è Kate Middleton, la duchessa di Cambridge. Oltre alla sfilata-evento che si terrà il 18 settembre a Palazzo Reale, sarà il volume Luisa Spagnoli, 90 anni di stile (Electa Mondadori) a celebrare il brand creato dalla visionaria imprenditr­ice, femminista ante-litteram. Il suo stile è diventato sinonimo di una donna elegante senza eccessi e della sartoriali­tà a prezzo accessibil­e — che poi sono le qualità più apprezzate del made in Italy — portato avanti con coerenza e grazia dalla pronipote Nicoletta Spagnoli.

Nella fabbrica sulle colline di Santa Lucia, alle porte di Perugia, resta vivo lo spirito combattivo di Luisa. Nicoletta, manager e designer, ha rieditato alcuni capi simbolo del brand che raccontano l’evoluzione della moda italiana: lo chemisier, il vestitino nero con il petto in pizzo, il tailleur bon ton rosso con la piccola rouche sul bordo, quello sfoggiato da Kate. «La duchessa l’ha indossato in ben quattro occasioni, la prima volta nel 2011 durante l’uscita pubblica da fidanzata e l’ultima nel 2017. È la nostra testimonia­l ideale e reale — commenta Nicoletta Spagnoli —. Si serve nella boutique di Londra attraverso la sua stylist e assistente personale. In occasione della maratona di Londra ha indossato anche un pullover a righe della primavera estate, ovviamente andato subito sold out».

Che cosa resta dell’insegnamen­to di Luisa? «Credo di condivider­ne attaccamen­to al lavoro, determinaz­ione e passione per la creatività. Mio padre Lino si ammalò molto giovane e all’improvviso mi chiamò ad assumere, a 30 anni, la guida dell’azienda». Scelta tra i tre fratelli. «Penso che mi ritenesse coraggiosa perché dopo la laurea in Farmacia sono andata a lavorare al dipartimen­to di chimica all’università di San Diego. A volte per le preoccupaz­ioni non si dorme, ma la caparbietà nell’inseguire sogni e ambizioni mi ha aiutato a sopportare le piccole rinunce».

Le viene riconosciu­to il merito di aver saputo rinnovare il

La pronipote

«Kate Middleton è la testimonia­l ideale e reale. Ciò che indossa va subito sold out»

marchio dal punto di vista stilistico, con la creazione di un’immagine più fresca ma sempre raffinata e femminile. «Scelta che ha comportato la progressiv­a crescita dei volumi di produzione (oltre un milione di capi l’anno) e del fatturato (132 milioni). Siamo presenti in oltre 40 paesi con circa 50 punti vendita monomarca e una settantina di multibrand, con un progetto di continua internaliz­zazione». Il welfare resta un punto importante: «Alle dipendenti che hanno figli rimborsiam­o l’asilo nido fino al compimento di 20 mesi del bimbo. Per tutti è stata organizzat­a una sala medica per controlli e consulti. Ma il nostro fiore all’occhiello resta la mensa aziendale gratuita, con anche un menù wellness, molto apprezzato da tutti i dipendenti».

 ??  ?? In alto Nicoletta Spagnoli, pronipote di Luisa e amministra­tore delegato dell’azienda in cui è entrato anche il figlio Nicola, quinta generazion­e, al quale è stato affidato il lancio degli occhiali del brand. Qui sopra collezione P/E 1967 (Elsa Haertter)
In alto Nicoletta Spagnoli, pronipote di Luisa e amministra­tore delegato dell’azienda in cui è entrato anche il figlio Nicola, quinta generazion­e, al quale è stato affidato il lancio degli occhiali del brand. Qui sopra collezione P/E 1967 (Elsa Haertter)
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