Nel tempio ellenistico spunta un’aquila
Dal 2014 a oggi la campagna di scavo del sito archeologico Nigde-kınık Höyük, in Turchia, ha portato alla luce le stanze di un santuario attivo tra il 400 e il 50 a.c. circa, le mura e la porta urbica settentrionale dell’acropoli della «città sacra». Ieri il sito della Farnesina ha reso noto il ritrovamento più importante della campagna: una statua di un’aquila in marmo, acefala (la testa era già stata trovata nel 2017) che afferra con l’artiglio sinistro il cranio di un caprino. Sulla base di questi elementi si avvalora l’ipotesi che qui si potesse trovare un’area di culto dedicata a Dioniso, che in questa regione rappresenterebbe una reinterpretazione greca del locale Dio della tempesta (età neo-ittita). Lo scavo è un progetto congiunto tra le Università di Pavia (Dipartimento di studi umanistici) e di New York (Institute for the Study of the Ancient World) ed è diretto da Lorenzo d’alfonso (con il supporto dal Ministero degli Esteri italiano e di un fondo del Met di New York).