La linea prudente di Tria su manovra e deficit al 2% E il dialogo con Conte
Oggi al Consiglio dei ministri primo confronto nel governo
La settimana si apre con gli occhi puntati sullo spread, dopo che venerdì sera, a mercati chiusi, l’agenzia di rating Fitch, pur non declassando il nostro debito pubblico, ha però diffuso un outlook, cioè un rapporto previsionale, «negativo» per l’italia. Una decisione dovuta al rallentamento del Pil e soprattutto alle preoccupazioni connesse alla prossima legge di Bilancio. Gli investitori vorrebbero una manovra che riducesse il deficit e il debito pubblico rispetto al 2018. Solo così potrebbero continuare a comprare i titoli di Stato italiani, prestandoci i soldi di cui abbiamo bisogno, senza chiedere interessi sempre più alti.
Chiarimento necessario
Il ministro dell’economia, Giovanni Tria, che oggi tornerà in ufficio dopo la sua missione in Cina, sa benissimo queste cose. Non a caso da Shanghai si è affrettato a smentire che il deficit 2019 possa addirittura sfondare il 3% del Pil, come invece prospettato non da frange della maggioranza ma addirittura dai due vicepremier Di Maio (5 Stelle) e Salvini (Lega) e perfino da un politico navigato e attento ai conti pubblici come il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti (Lega). Ieri, come se non bastasse, è stato il viceministro dell’economia, Massimo Garavaglia, anche lui della Lega, a parlare della necessità di derogare alla regola europea del 3%. A questo punto sembra davvero necessario un chiarimento nella maggioranza e nel governo. E Tria ha bisogno di una sponda che cercherà innanzitutto nel presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.
Domani, intanto, i vertici del Carroccio si riuniranno per fare il punto sulle misure da inserire nella manovra. Salvini ha detto che la riunione «dovrà dare un cambio di direzione su pensioni, tasse, accise». Guarda caso non ha parlato del reddito di cittadinanza, che invece ieri Di Maio ha confermato essere il primo obiettivo per il Movimento 5 Stelle, aggiungendo che comunque si devono fare anche la flat tax e il superamento della Fornero.
L’argine sulle pensioni
In realtà al ministero dell’economia stanno andando avanti nella messa a punto della Nota di aggiornamento al Def (Documento di economia e finanza) su una linea prudente: deficit 2019 non superiore all’1,9-2% del prodotto interno; debito pubblico in leggerissima discesa; 6-7 miliardi di euro al massimo per avviare alcune delle riforme promesse nel programma di governo. Sulla Fornero, in particolare, al Tesoro ritengono che sarebbe rischioso abbassare l’età di pensionamento per tutti, tanto più che i 67 anni che scatteranno da gennaio per l’accesso alla pensione di vecchiaia, non subiranno un nuovo aumento nel 2021, perché l’aumento della speranza di vita si è fermato. Meglio, dicono i tecnici, allargare le maglie delle molte deroghe già previste dalle norme (Ape sociale, fondi di categoria di prepensionamento, eccetera) inserendo qui «quota 100» (somma di età e anni di contributi), senza modificare l’impianto della riforma.
Dilemma 80 euro
Sulla flat tax si potrebbe partire aumentando il volume dei ricavi annui di professionisti e autonomi per accedere all’aliquota agevolata del 15%. Il tetto potrebbe salire dagli attuali 50 a 60 mila euro: l’ipotesi iniziale di portarlo a 100 mila euro sarebbe in declino mentre si lavora a un rafforzamento delle spese che si potrebbero scaricare per rientrare nel tetto. Sul reddito di cittadinanza, infine, il dilemma riguarda la sorte del bonus Renzi da 80 euro netti al mese di cui beneficiano circa 9 milioni di italiani. Vale circa 10 miliardi che farebbero comodo al governo, ma abolire il bonus potrebbe risultare molto impopolare. Anche di questo si dovrà parlare nel vertice che Tria conta di avere nei prossimi giorni, se non già oggi a margine del Consiglio dei ministri, col premier, Giuseppe Conte, che agli occhi del ministro è il garante del patto che il tetto del 3% sul deficit non verrà sfondato. Patto concluso fra Tria, Conte e i due vice, Di Maio e Salvini, prima delle vacanze di agosto e al rispetto del quale, evidentemente, è legata la permanenza del ministro al suo posto.
Le pensioni
Al ministero si ritiene rischioso abbassare l’età per tutti, meglio estendere le deroghe
Il Carroccio si riunirà domani per definire la strategia sulla politica economica