Tria a Cernobbio rassicura i mercati
Il titolare dell’economia: inutile cercare 2 o 3 miliardi per le riforme se ne perdiamo 3 o 4 sui mercati per lo spread
CERNOBBIO Dopo il cambiamento di passo (e di toni) del vice premier Matteo Salvini, l’intervento di Giovanni Tria era il più atteso al Forum Ambrosetti di Cernobbio, per avere la conferma dal ministro dell’economia che la prossima legge di Stabilità si muoverà dentro i vincoli di bilancio europei. E Tria ha subito voluto rassicurare manager e imprenditori riuniti sul lago di Como, ma soprattutto i mercati. «Tutte le regole vanno rispettate», ha affermato. «E’ inutile cercare 2 o 3 miliardi nel bilancio dello Stato per finanziare le riforme, se ne perdiamo 3 o 4 sui mercati finanziari a causa del rialzo dello spread».
Quindi: le promesse del governo Lega-cinquestelle saranno mantenute, ma nell’arco di una legislatura, con le coperture finanziarie e non in deficit spending», dice Tria spiegando che la manovra sarà «equilibrata» e le riforme «graduali», perché «non si può fare tutto subito». Il governo non punterà su una sola riforma, ma reddito di cittadinanza, flat tax e revisione della legge Fornero sulle pensioni andranno di pari passo. «E’ importante quello che si fa quest’anno, ma anche nel quinquennio, perché è fondamentale agire sulle aspettative, è su queste che si muovono i mercati», dice parlando da economista.
Però bisogna «invertire il percorso, partire dalla crescita e ridurre il gap con il resto d’europa». Invece «da 10 anni l’italia cresce circa un punto in meno della media europea. Le ultime previsioni della Commissione indicano un leggero rallentamento dell’economia italiana all’1,3% nel 2018 e all’1,1% nel 2019, più o meno lo stesso rallentamento della crescita media europea, che l’anno prossimo sarà del 2,1%», dice Tria. E vorrebbe «già nel 2019» accorciare di «mezzo punto» le distanze.
Come? Rendendo il Paese più attraente attraverso riforme strutturali, inclusa «la semplificazione e la riduzione della pressione fiscale», che è uno dei punti su cui ha insistito anche la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, definendo «inaccettabile e eccessiva» in particolare la tassazione sul lavoro, perché l’occupazione è «la più stringente emergenza nazionale». Ma anche rilanciando gli investimenti pubblici (negli ultimi 10 anni crollati del 30% e del 50% a livello locale) e privati. «I fondi sono già disponibili, abbiamo circa 150 miliardi di risorse», quello che manca è la capacità di valutare e dare il via libera ai progetti, anche per l’assenza di uffici tecnici competenti, denuncia il ministro, auspicando il ritorno di «una sorta di Genio civile».
In agosto i mercati non hanno creduto agli obiettivi e agli impegni del governo. «Ora dalle dichiarazioni si passerà ai fatti e sono convinto che lo spread scenderà», ha concluso Tria. Vedremo se sarà riuscito a convincere gli investitori.