Martina-renzi, sfida (parallela) dai palchi delle feste pd
Il segretario a Ravenna: basta sgambetti. L’ex da Firenze invita all’unità. Poi spiega: di me non si liberano
MILANO Mentre il segretario Maurizio Martina è sul palco di Ravenna per chiudere la Festa dell’unità nazionale, l’ex leader Matteo Renzi è su quello di Firenze. Una coincidenza? Difficile da credere. La sfida interna è innegabile, ma i toni sono diversi dal solito. Se il primo invita alla pax interna («Il tema non è cambiare nome, serve una comunità senza sgambetti»), anche il secondo veste gli inusuali panni di «colomba», esorta la platea: «L’avversario è fuori: dico no all’ennesimo scontro tra correnti». Vista così, il Pd sembrerebbe avviato sulla via della ricostruzione. Poi Renzi rintuzza: «Andrò nelle scuole, in tv, pensano di essersi liberati di me, ma hanno sbagliato». Un avvertimento agli avversari interni? «Certo che no, mi riferivo a Salvini», fa sapere poi il senatore fiorentino.
A Ravenna un’accesa riunione dei segretari di circolo chiede il congresso immediato, ma è probabile che l’elezione del nuovo segretario slitti a inizio 2019. Nel mirino di Martina finisce soprattutto il governo, sotto accusa in particolare sull’accordo per l’ilva e sulla giustizia: «Davanti alla magistratura “uno vale uno” davvero. Conte? Da avvocato del popolo è diventato quello della Lega».
Mentre Renzi, dal palco di Firenze, lancia l’europarlamentare Simona Bonafè, previo accordo con lo sfidante Federico Gelli, come nuova segretaria del Pd della Toscana (da «rossissima, diventata azzurra, ndr)», dove a maggio si voterà per i sindaci di Prato e di Firenze. Una battaglia, quest’ultima, che avrà un valore nazionale: «Tutti uniti per riaffermare la vittoria di un modello sociale, culturale e politico per il progresso e contro la paura del modello leghista». E poi: «Chi vince il congresso deve sapere di avere tutto il partito con sé. Contro di me è stata fatta due volte una guerra interna, ma avevano preso di mira il Matteo sbagliato».
d Davanti ai magistrati ‘uno vale uno’ davvero Per il Pd il tema non è cambiare nome Maurizio Martina
d Contro di me fatta due volte una guerra interna, ma hanno colpito il ‘Matteo’ sbagliato Matteo Renzi