Gli studi a Milano di Alisée che ora investe in startup nei Paesi emergenti
Seedstars ha filiali in Asia, Africa, America Latina
Per chi come lei è «cittadina del mondo» dalla nascita, la scelta di conseguire la laurea magistrale all’università Bocconi era tutt’altro che scontata. Eppure Alisée de Tonnac, 30enne francese che ha vissuto a Singapore, negli States, a Parigi e ha ottenuto il bachelor in management a Losanna, quando nel 2008 ha deciso dove concludere gli studi si è iscritta al Master of science in international management dell’ateneo milanese. «Ho guardato alla Bocconi perché aveva un ranking molto buono e un’ottima reputazione e poi mi piaceva l’idea di scoprire una nuova cultura», dice Alisée de Tonnac. Soddisfatta degli studi e del paese al termine del biennio si è fermata in Italia e ha iniziato il percorso professionale in L’oréal nel marketing e come product manager di Giorgio Armani beauty.
Nel 2013 la svolta arriva grazie soprattutto a un messaggio catturato su Youtube. In un video pubblicitario della Nike la colpisce una citazione di Eleanor Roosevelt, attivista nei diritti civili, nipote di Theodore e moglie di Franklin Delano: fate ogni giorno una cosa che vi spaventa. «L’ho stampata. E ho riflettuto». Nello stesso periodo conosce due persone che condividono con lei un progetto che la convince: impegnarsi nell’impact investing, cioè in investimenti che presentano un impatto sociale e ambientale a fianco di un rendimento finanziario.
Programma che diventa per lei una nuova vita. De Tonnac lascia L’oréal e l’italia nel dicembre 2013 e in gennaio a Ginevra è co-fondatrice e partner di Seedstars, società che punta sull’impact investing
d Ho scelto Milano perché mi piaceva l’idea di scoprire una nuova cultura d
Ai ragazzi dico: fate ogni giorno una cosa che vi spaventa. Con me ha funzionato
nei paesi in via di sviluppo. Una startup che crea e investe in startup, una piattaforma che, anche attraverso la consulenza a governi e imprese, ha l’obiettivo di far crescere tecnologia e imprenditorialità in aree emergenti. Oggi è un network diffuso in 85 paesi con investimenti in hi-tech, hub di startup con sede a Ginevra e “filiali” in Africa, America Latina e fra poco anche in Birmania, training ed eventi con in testa Seedstars World competition che da cinque anni investe oltre un milione di dollari in mercati emergenti con una competizione fra startup in oltre 65 paesi. Il premio principale è attribuito in Svizzera dopo vari passaggi: su 6-8 mila iscrizioni vengono selezionate 700 iniziative, scelti 65 finalisti e infine proclamato il Seedstars world global winner, che potrà svilupparsi grazie a un investimento da parte del gruppo svizzero compreso fra 100 e 500 mila euro.
«Siamo una squadra incredibile», dice Alisée, che per un anno ha vissuto in Nigeria e non esclude di ripetere presto l’esperienza in Colombia o Indonesia. Nel primo periodo di attività del gruppo ha fatto il giro del mondo e nel 2018 è stata più stanziale anche perché quattro mesi fa è diventata madre di Massimiliano. Nata “nomade” si è costruita una professione nella quale vale una convinzione che coltiva dall’infanzia: «Non capisco chi dice “torno a casa” riferendosi al paese. Per me casa non è una nazione o una città, ma la famiglia».