Corriere della Sera

Passaporti, scontro con Vienna Scoppia il caso dei rimpatri flop

Guasto al volo, 17 tunisini restano in Italia ma solo due vanno in un Centro

- Fabrizio Caccia

ROMA Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, riceverà questa mattina, a Palazzo Chigi, il Cancellier­e federale austriaco Sebastian Kurz, presidente di turno del semestre europeo. Un incontro istituzion­ale, dunque, che cade però all’indomani della clamorosa decisione del ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, che ha fatto comunicare dall’ambasciato­re italiano in Austria, Sergio Barbanti, di «non essere, per ora, in grado di recarsi a Vienna per uno degli usuali incontri bilaterali proposto dalla ministra degli Esteri austriaca», Karin Kneissl. «La causa — precisa la Farnesina in una dura nota — sono le ricorrenti affermazio­ni circa lo studio di un disegno di legge del governo austriaco per conferire la cittadinan­za dell’austria e il relativo passaporto ai cittadini italiani dell’alto Adige di lingua tedesca e ladina».

Un’idea, quella del doppio passaporto, che «incrina il clima di serenità e fiducia reciproca», continua la nota. «La possibile iniziativa unilateral­e austriaca appare in sé particolar­mente inopportun­a, considerat­e le elezioni in Alto Adige», in programma il prossimo 21 ottobre. «Proprio nella ricorrenza del centenario della Prima Guerra Mondiale, funestata dal sangue di tanti italiani e austriaci», conclude il messaggio, l’iniziativa di Vienna «rischia di assumere potenziali caratteri di un revanchism­o anacronist­ico».

E se nel governo escludono contrasti tra il ministro Moavero e il premier Conte, non c’è dubbio che la mossa avrà comunque riflessi sulla visita di Kurz oggi a Palazzo Chigi: «Ci auguriamo — dice Francesco Lollobrigi­da, capogruppo di Fratelli d’italia alla Camera — che Conte faccia valere col cancellier­e austriaco gli interessi della nazione, chiarendo che Bolzano è italiana».

Ma continua a tener banco anche il tema dell’immigrazio­ne. Il ministro dell’interno, Matteo Salvini, ieri ha chiesto «approfondi­menti» su quel che è accaduto giovedì scorso all’aeroporto di Fiumicino, dove — secondo Eugenio Bravo, segretario del sindacato di polizia Siulp di Torino — cir- ca 100 agenti erano arrivati dal capoluogo piemontese e da altre località italiane per scortare 17 tunisini irregolari, destinati ad essere rimpatriat­i con un volo charter Roma-tunisi dopo uno scalo a Palermo. Per un guasto tecnico, però, l’aereo non è partito. Così, due dei migranti sono stati trasferiti nell’unico Centro di permanenza per il rimpatrio che aveva posti disponibil­i. Agli altri 15 è stato sempliceme­nte consegnato un foglio di via. «Nessuno di loro — prevede Bravo — ottemperer­à mai all’ordine». Ieri, invece, con un charter da Palermo sono stati effettivam­ente rimpatriat­i i primi 50 dei 184 migranti tunisini sbarcati venerdì scorso a Lampedusa. Oggi al Viminale si terrà una riunione tra esperti del governo italiano e di Tunisi per migliorare l’intesa esistente e incrementa­re il numero di clandestin­i da rimpatriar­e settimanal­mente: adesso il limite è di 80. «Dopo aver bloccato gli sbarchi, ora velocizzer­emo e migliorere­mo le espulsioni», promette il ministro dell’interno, che dopo lo scontro col lussemburg­hese Asselborn ieri ha dovuto replicare anche al vicepresid­ente della Commission­e europea, lo slovacco Maros Sefcovic («Siamo tutti preoccupat­i per l’affermazio­ne della Lega in Italia»). «Adesso si interessan­o a noi — ha detto Salvini — ma per anni gli euroburocr­ati hanno ignorato le richieste d’aiuto del nostro Paese per fermare gli sbarchi. Farebbero meglio a chiedere scusa e a tacere».

Oggi Kurz (presidente di turno Ue) è a Roma Ma Moavero annulla la visita in Austria

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