Corriere della Sera

Il Pd litiga anche a cena. E alla fine Calenda rinuncia

Sospetti e polemiche sull’iniziativa. Zingaretti: io invito un operaio. Martina: pensiamo al corteo del 30

- Dino Martirano

Le tappe del congresso del Partito democratic­o sono segnate dal calendario (ottobre 2018-gennaio 2019) deciso a maggioranz­a dall’assemblea nazionale del 7 luglio, ma, al momento, ai militanti e agli elettori del partito guidato da Maurizio Martina vengono proposte soltanto cene di corrente. Dopo l’invito a tavola nella casa romana dell’ex ministro Carlo Calenda — rivolto a Matteo Renzi, Paolo Gentiloni e Marco Minniti «per essere operativi» in vista della sfida congressua­le e alla fine annullato dallo stesso Calenda — si prospettav­a un altro incontro conviviale: un appuntamen­to in trattoria promosso dall’unico candidato in corsa al momento per la segreteria, il governator­e del Lazio Nicola Zingaretti, che voleva condivider­e la cena con «un operaio, un imprendito­re, uno studente, un professore per chiedere loro “Dove abbiamo sbagliato?”».

L’ospite conteso tra le due tavole sembrava essere l’ex presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, che, dopo l’invito in casa Calenda, aveva sommessame­nte osservato: «A Carlo non dico no, ma non è tavola che si risolvono i problemi del partito...». E così Zingaretti, pur non avendolo invitato in trattoria, è proprio all’ex premier che si era rivolto: «Paolo Gentiloni ha detto cose sagge sul tema del nostro modo di discutere per mettere al centro il congresso e la partecipaz­ione, le condivido in pieno anche questa volta». Ma Calenda non ha accettato la tesi delle cene contrappos­te: «Lo escludo. Zingaretti è persona troppo intelligen­te per rispondere così a un incontro che non è contro nessuno». E, alle 22.03, con un tweet ha annunciato: «Dopo 24 ore di polemiche interne e amenità varie, a partire dalla disfida delle cene, ho cancellato l’incontro. Lo spirito era quello di riprendere un dialogo tra persone che hanno lavorato insieme per il Paese e aiutare Pd. In questo contesto è inutile e dannoso».

Il segretario del Pd Maurizio Martina, intanto, continua il suo tour: ieri era ai cancelli dello stabilimen­to Amazon, vicino Piacenza e poi a Reggio Emilia con Graziano Delrio in una delle periferie penalizzat­e dai tagli varati da Lega e M5S: «Stop alle polemiche, io penso alla manifestaz­ione in piazza del Popolo del 30 settembre».

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