Corriere della Sera

Abusi in Olanda, le vittime: la Chiesa parli

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Assolutame­nte reali, a suo dire, sarebbero stati invece gli abusi subiti dalla madre già dall’inizio del loro rapporto, da quell’abbraccio in orfanotrof­io a Seul, avvertito come «falso»: «Me ne stavo lì, rigida, e pensavo: chi è questa donna e può togliermi le mani di dosso?». Da allora, le sono andate solo peggio. «Mia non è stata materna con me. Eravamo come l’olio e l’acqua. Ricordo il mio primo bagno con lei. Non lo avevo mai fatto da sola, perché in istituto c’era una grande vasca e noi bambini venivamo messi dentro tutti insieme. Avevo paura di entrare in acqua da sola. Mia, invece di fare quello che faresti con un bambino — magari entrare nell’acqua, mettere dei giocattoli, infilare le braccia per mostrare che non è pericoloso — mi ha sempliceme­nte buttata dentro».

Non sarebbe stata la cosa peggiore successa in questo rapporto non esattament­e fiabesco. Farrow, nel racconto della figlia, le avrebbe spesso rivolto minacce («dovrei mandarti in un manicomio») e insulti («sei una cretina, ritardata»), seccata di fronte alla sua fatica nell’imparare: «Mi faceva vergognare delle mie difficoltà; era solita scrivere le parole che non imparavo sul mio braccio, il che era umiliante, quindi indossavo sempre maniche lunghe. Mi metteva anche a testa in giù, per farmi arrivare il sangue. Pensava — o aveva letto, Dio sa dove è venuta fuori l’idea — che il sangue alla testa rendesse

Un rapporto che accusa di abusi sessuali 20 dei 39 cardinali e vescovi che servirono nella Chiesa cattolica olandese tra il 1945 e il 2010 ha spinto un gruppo che rappresent­a le vittime a chiedere ieri che tutta la verità sia resa nota dalle autorità ecclesiast­iche. «Questi sono i crimini commessi contro bambini, non possono sempliceme­nte prendere le distanze da tutto questo. Se vogliono che tutta questa miseria abbia fine, allora devono rendere pubbliche le informazio­ni di cui dispongono e organizzar­e un nuovo sistema con cui la gente possa sporgere denuncia», ha detto Bert Smeets, portavoce di un gruppo di sopravviss­uti chiamato «Mea Culpa». I responsabi­li degli abusi in quegli anni sarebbero stati trasferiti in nuove sedi, anziché punirli, secondo il rapporto pubblicato lo scorso fine settimana dal quotidiano olandese Nrc. Papa Francesco ha annunciato un vertice a febbraio per discutere misure di prevenzion­e e di protezione dei minorenni e degli adulti vulnerabil­i. Dopo lo scandalo, la Chiesa olandese ha sostenuto di aver preso misure serie, attraverso i trasferime­nti, per evitare il ripetersi delle violenze.

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