La boutique come un appartamento. «È l’accoglienza italiana»
Tod’s in Sloane Street. Diego Della Valle: «Milano stia attenta, corre il rischio di essere meno influente»
Non più boutique ma «apartment». Tod’s inaugura a Londra, in Sloane Street, un nuovo modo di accogliere. Come a casa. Progettato dall’architetto India Mahdavi, il negozio è un salotto, con sofà colorato e tavoli, un bar e angoli dove scarpe e borse sono posati come oggetti da guardare e toccare. Un cromatismo caldo (giallo sole, terra di Siena, blu cielo) e materiali che rimandano all’italianità più autentica: marmi, ottoni, velluti. Londra sarà il primo ma poi seguiranno altri «appartamenti»: Parigi, sulla Rive Gauche, New York. E Milano. «Penso che la vera storia del buon gusto, che è poi il life style italiano, debba essere scritta bene. Oggi sembra un po’ trascurata — racconta Diego Della Valle, presidente del gruppo —. Si vedono in giro cose molto imbarazzanti. Le nuove generazioni, per esempio agli asiatici, possono non conoscerla, ma ci sono migliaia di persone che invece sanno e apprezzano e io non le voglio abbandonare». Perché Londra per prima? «È una New York emancipata. Entro il prossimo anno le altre. Con l’impegno a Milano, oltre mille metri quadrati in via Montenapoleone. Una cattedrale dove ci sarà questo ed altro. Ci stiamo lavorando da sei mesi con un architetto francese che vive in Giappone». Perché il bisogno di «casa»? «Voglio mettere il life style italiano, che è anche accoglienza, al centro: non è solo una scarpa ma qualcosa di più. Così ecco, per esempio, i pop up store o anche le limited edition come quella che presenteremo a Parigi con Alessandro Dell’acqua. Ogni due mesi ce ne sarà una. Prodotti nuovi, mirati. Con ingredienti unici come artigianalità e creatività. Una grande opportunità anche per sbagliare di meno». L’altra sfida della moda oggi è calmierare i prezzi: «Non siamo mai stati un brand “stupidamente” caro. Abbiamo cercato di essere aspirazionali, facciamo un prodotto che pochi sanno fare e uniamo tutto questo a creatività, buon gusto e un pizzico di ironia». Domani comincia la settimana della moda a Milano, concentrata in 5 giorni. «Facciamo attenzione perché Milano corre il rischio di essere meno influente. Molti asiatici cominciano a non venire. Peccato perché non è mai stata così in buona salute».