Corriere della Sera

Risponde Aldo Cazzullo IN FRANCIA I POPULISTI NON VINCERANNO

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Caro Aldo, in Francia qualunque sia il partito che si presenti al ballottagg­io con Le Pen vincerebbe sempre: i francesi non si lascerebbe­ro mai governare dalla destra. Macron può quindi governare nella impopolari­tà fino a fine mandato. Giulio Dalbosco, Verona N Caro Giulio, on è che i francesi non accettino di essere governati dalla destra; anzi, questo è accaduto quasi sempre. Da quando esiste l’elezione diretta del presidente, la destra ha vinto sei volte su nove: nel 1965 (De Gaulle contro Mitterrand, insomma non Di Battista-orfini), nel 1969 Pompidou sconfisse il centrista Poher — la sinistra non arrivò neppure al ballottagg­io —, nel 1974 con Giscard, che al primo turno aveva eliminato il candidato gollista, Jacques Chaban-delmas. Si tratta però della destra francese: antifascis­ta, antixenofo­ba, repubblica­na. Chaban-delmas, per dire, si chiamava in realtà solo Delmas: ottenne di poter aggiungere al cognome il nome di battaglia che aveva preso durante la Resistenza, in cui rischiò più volte la vita, suscitando l’ammirazion­e di De Gaulle che lo nominò generale a 29 anni. La destra francese ha sempre rifiutato qualsiasi accordo con l’estrema destra lepenista, a costo di lasciare due volte l’eliseo a Mitterrand (1981 e 1988) e poi nel 2012 a Hollande. In mezzo ci sono le due vittorie di Chirac e quella di Sarkozy.

C’è poi la decima presidenzi­ale, l’ultima. È difficile però catalogare Macron, che è stato ministro del socialista Hollande ma ha chiamato al governo molte personalit­à della destra moderata. Mi ha colpito l’interessan­te intervista di Niall Ferguson a Federico Fubini, secondo cui il rischio populista la Francia non l’ha vissuto nel 2017, ma lo vivrà alle prossime presidenzi­ali, fissate per il 2022. Anch’io come lei, caro Giulio, penso che i meccanismi della Quinta Repubblica consentira­nno a Macron di restare in sella nonostante l’impopolari­tà. E penso che sia molto difficile diventare presidente sia per Marine Le Pen, che non è il padre ma resta schiacciat­a a destra, sia per Mélenchon, molto connotato a sinistra. Per vincere, i populisti devono prendere voti di qua e di là. Come ha fatto Trump, uomo di destra che però ha conquistat­o Stati operai (e democratic­i) come Michigan, Wisconsin, Pennsylvan­ia. E come hanno fatto i grillini, che hanno tratti tecnicamen­te di destra dura — basti ascoltare il loro linguaggio — ma con le proposte assistenzi­aliste hanno conquistat­o l’elettorato popolare del Pd. Macron può stare relativame­nte tranquillo, fino a quando dalla destra repubblica­na non emergerà un personaggi­o di peso. Che parlerà a sua volta, su immigrazio­ne ed Europa, un linguaggio più duro dei predecesso­ri.

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