Versace, quelle ipotesi di vendita
Si infittiscono i rumor su una possibile cessione del gruppo Versace, anche se la maison non commenta. Nelle scorse settimane è tornato più volte il nome del gruppo del lusso francese Kering, che in Italia ha già conquistato in passato Gucci, Bottega Veneta, Brioni, Pomellato e Dodo. Però potrebbe non essere l’unico pretendente. La famiglia ha in mano l’80% del gruppo mentre il 20% è del fondo d’investimento americano Blackstone, che vi ha fatto il suo ingresso nel febbraio 2014 con un investimento da 210 milioni. Inizialmente si era parlato di una possibile quotazione del marchio della Medusa, senza specificare se a Milano o a New York, ipotesi poi scartata. Versace è un marchio forte nell’abbigliamento: il prêt-à-porter rappresenta il 54% delle vendite. Da due anni l’amministratore delegato è l’inglese Jonathan Akeroyd, che ha trasformato la maison. La sua cura ha portato nel 2017 il gruppo Versace di nuovo all’utile (15 milioni di euro) dopo il rosso del 2016 anche se i ricavi erano già in crescita. «Negli ultimi 12 mesi le vendite nei nostri negozi sono cresciute del 18% rispetto all’anno precedente — ha raccontato il Ceo in giugno a Maria Silvia Sacchi su L’economia — e l’ebitda (il margine operativo lordo) del 50%. Questo ci dice che siamo sulla strada giusta». Numeri che rendono il gruppo del lusso italiano appetibile sul mercato internazionale.